Rivalutazione pensioni 2025, quanto valgono gli aumenti fascia per fascia: le ipotesi
La legge di bilancio per il 2025 non ha rinnovato i tagli alla rivalutazione delle pensioni che il governo Meloni aveva promosso nel 2023 e nel 2024. Poco importa se il motivo sia che quest'anno l'inflazione è stata decisamente più bassa e quindi gli aumenti sono contenuti; oppure perché la Consulta potrebbe presto stabilire che il taglio delle rivalutazioni negli ultimi anni è stato incostituzionale.
L'importante è che, poiché in manovra non ci sono indicazioni, dovrebbe tornare ad applicarsi la legge 388 del 2000. Dunque le rivalutazioni dovrebbero avvenire in tre fasce diverse, distinguendo chi prende meno di tre volte l'assegno minimo, chi prende tra tre e cinque volte il minimo, e chi riceve oltre cinque volte il minimo. Finora, stando alle stime dell'Istat, ancora da confermare con i dati relativi agli ultimi mesi dell'anno, l'indice di adeguamento delle pensioni potrebbe essere dell'1,6%.
Se per la maggior parte dei pensionati si tornerà alla rivalutazione con i metodi degli anni passati, le novità riguarderanno alcune categorie specifiche. Ad esempio, i pensionati residenti all'estero. Questi ultimi dall'anno prossimo subiranno una stretta: gli assegni non aumenteranno in base all'inflazione. L'unica eccezione saranno le pensioni minime. Si tratta comunque di una novità eccezionale, stando a quanto riportato nel testo della manovra, e non di un cambiamento permanente anche per i prossimi anni.
Per quanto riguarda le pensioni minime invece gli aumenti saranno limitati. Ci sarà un incremento del 2,2% in aggiunta a quello previsto per l'inflazione. Ma non sarà confermato l'aumento del 2,7% che era in vigore quest'anno. Numeri alla mano quindi la stima è che l'assegno minimo che oggi è di 614,77 potrebbe salire a 617,89 euro. Senza interventi, invece, sarebbe calato a circa 604 euro al mese.
La tabella delle rivalutazioni delle pensioni con l'indice all'1,6%
Come detto, poiché la manovra 2025 non dà indicazioni specifiche sul tema delle rivalutazioni delle pensioni, si dovrebbe tornare alle fasce previste dalla legge di bilancio per il 2001. La legge 388 del 2000, all'articolo 69, prevede tre fasce di aumenti in base all'importo. Ecco le fasce:
- fino a 3 volte la pensione minima (ovvero fino a 1795,82 euro lordi al mese nel 2024), la rivalutazione sarà pari al 100% dell'inflazione;
- tra 3 e 5 volte la pensione minima (ovvero tra 1795,83 euro e 2993,04 euro lordi al mese nel 2024), la rivalutazione sarà pari al 90% dell'inflazione;
- oltre 5 volte la pensione minima (ovvero oltre i 2993,05 euro lordi al mese nel 2024) la rivalutazione sarà pari al 75% dell'inflazione.
Queste percentuali si applicano in modo graduale, e non all'intero importo della pensione. Ad esempio, chi ha un assegno da circa 2.500 euro al mese, riceverà una rivalutazione pari al 100% dell'inflazione per i primi 1795,82 euro, e una rivalutazione pari al 90% dell'inflazione per la restante parte della pensione. Lo steso vale per chi supera i 3mila euro, che vedrà la rivalutazione scendere fino al 75% solo per la parte più alta dell'assegno, e non per tutto l'importo.
Di quanto aumentano le pensioni nel 2025
Al momento la stima dell'Istat sull'inflazione del 2024 non è ancora definitiva, ma la maggior parte delle previsioni si orienta sull'1,6%. Si tratterà in ogni caso si un aumento molto ridotto rispetto agli ultimi anni, quando si raggiunse l'8,1% (nel 2022) e il 5,4% (nel 2023). Di conseguenza, anche gli incrementi della pensione saranno più bassi nel 2025. Basandosi sulla stima fatta finora:
- fino a 3 volte la pensione minima, l'aumento sarà pari all'1,6% dell'importo (ad esempio, per chi prende mille euro al mese ci sarà un aumento di 16 euro)
- tra 3 e 5 volte la pensione minima, l'aumento sarà pari all'1,44% dell'importo (ad esempio, per chi prende 2.500 euro al mese ci sarà un incremento di circa 39 euro al mese)
- oltre 5 volte la pensione minima, l'aumento sarà pari all'1,2% dell'importo (ad esempio, per chi prende 4mila euro al mese ci sarà un aumento di circa 58 euro al mese)