video suggerito
video suggerito
Covid 19

Ritorno a scuola prima di Natale: i dubbi delle Regioni per una riapertura di sole due settimane

Il Cts chiede al governo di valutare le ripercussioni psicologiche sugli studenti, che da molte settimane si sono adattati alla didattica a distanza. Per questo le scuole potrebbero riaprire prima delle feste. Il presidente del Consiglio Conte ha aperto a questa possibilità, ma i governatori di alcune Regioni, come Lazio e Campania, frenano.
A cura di Annalisa Cangemi
205 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La scuola potrebbe riaprire prima del previsto. Potrebbero riprendere le lezioni in presenza per i ragazzi delle superiori, che in tutta Italia sono costretti a fare lezione a distanza. Ieri il presidente del Consiglio Conte ha detto appunto che la scuola potrebbe riaprire i battenti prima delle vacanze natalizie: "Cercheremo di aprire le scuole prima di Natale", ha detto ieri durante un'intervista a Otto e Mezzo.

A chiedere di accelerare è stato anche il Cts, che sottolinea anche i rischi per la salute mentale dei ragazzi. "Credo sia necessario uno sforzo di sintesi maggiore perché il mondo della scuola non è un problema del ministero dell'istruzione, è un problema della collettività". Lo ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, ai microfoni di ‘Moka', Rai Radio 1. "Alla riflessione politica", ha aggiunto Miozzo, "manca la consapevolezza del danno che si sta generando nella dimensione privata dei nostri ragazzi. Il salto di qualità che si deve fare", ha sottolineato Miozzo, "è pensare che la scuola è un mondo complesso nel quale dobbiamo investire non solo risorse finanziarie, ma anche attenzione politica".

Le perplessità delle Regioni

L'annuncio di Conte è seguito a ruota dalla ministra Lucia Azzolina che afferma "Non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina". Una riapertura a dicembre genera perplessità nel presidente della Regione Lazio Zingaretti, che chiede prudenza, perché riportare tutti gli studenti in classe, sia quelle delle seconde e terze medie che fanno lezione da remoto nelle zone rosse, sia quelli della scuola secondaria di secondo grado, potrebbe essere un rischio, anche se l'indice di trasmissione Rt il 4 dicembre fosse sotto lo zero in tutte le Regioni, come auspica il governo.

Il nuovo dpcm anti Covid entrerà in vigore non prima di venerdì 4. A quel punto, se l'esecutivo dovesse disporre il rientro in classe per 4 milioni di studenti, questo non avverrà prima di lunedì 7. Seguendo il calendario scolastico, mancheranno appena due settimane al 23 dicembre, data di inizio delle vacanze di Natale, che si concluderanno il 6 gennaio. Ci sono le condizioni per riportare fra i banchi tutti i ragazzi? Se lo chiedono Regioni come la Campania – dove da mercoledì 25 novembre riaprono nidi e prime elementari – e la Puglia.

Si dovranno valutare ancora gli orari pomeridiani, per avere lezioni spalmate su più turni. Inoltre il Cts dovrà affrontare ancora una volta il nodo trasporti, per garantire un potenziamento dei mezzi pubblici, considerato anche il fatto che il parziale allentamento delle misure restrittive, e l'approssimarsi delle festività, porteranno a un aumento della circolazione. È possibile comunque che il governo possa dettare le regole per tutto il territorio nazionale, lasciando però alle Regioni la possibilità di mantenere le scuole chiuse qualora il quadro epidemiologico o le condizioni strutturali dei trasporti non consentissero un rientro in sicurezza tra i banchi.

205 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views