Ritardi liste d’attesa, Gimbe contro il governo per il flop del decreto, Fdi attacca Cartabellotta
Il decreto Liste d'attesa è un flop. Lo ha denunciato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che fatto notare come il decreto sulle liste d'attesa del Ssn, varato dal governo, prevedeva che fossero pubblicati anche 6 decreti attuativi. Ma a sei mesi dalla conversione in legge del decreto legge 73/2024 sulle liste d’attesa, di questi decreti attuativi, necessari per dare piena operatività alle misure, ne è stato promulgato soltanto uno, quello sulle modalità di funzionamento della Piattaforma nazionale delle liste d’attesa.
"Faccio notare che il decreto per le liste di attesa del governo è ancora in lista d'attesa. C'è gente che oramai non si rivolge nemmeno più al settore sanitario pubblico ma direttamente al privato, e spesso si tratta proprio di chi si deve indebitare per pagare le cure mediche. La contraddizione istituzionale è enorme", aveva detto giovedì ai microfoni di Radio Cusano il presidente Gimbe.
Come ha ricordato Gimbe, mancano ancora il decreto attuativo sui criteri di funzionamento e interoperabilità tra la Piattaforma nazionale e le piattaforme regionali (scadenza 30 settembre 2024); quello sulle modalità di esercizio dei poteri sostitutivi dell'Organismo di verifica e controllo (scadenza 31 agosto 2024); il decreto attuativo sul Piano d’azione per il rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari (scadenza 30 settembre 2024); ne mancherebbero poi altri due sulle Linee di indirizzo per la gestione delle prenotazioni e delle disdette presso il CUP e quello che riguarda metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del SSN, entrambi privi di una una scadenza definita.
L'emergenza delle liste d’attesa è stata ricordata anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il discorso di fine anno, sottolineando come il problema abbia ricadute sanitarie, sociali ed economiche di grande rilievo: "Vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari".
La replica di Fdi
"Ormai mentire sul nostro Sistema sanitario nazionale è quasi diventato uno sport amatoriale. Ieri anche il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta, subito seguito col copia/incolla dai comunisti di AVS, ha denunciato che, sulle liste di attesa, secondo lui, dei 6 decreti attuativi, che determinano il funzionamento del decreto di fine luglio, ne sarebbe stato promulgato soltanto uno", ha detto il senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini, presidente della Commissione Sanità e Lavoro di Palazzo Madama. "Allora, voglio ricordare e sottolineare, 1) che le liste d'attesa sono tra le principali priorità di questo governo che le ha ricevute in dote dai suoi precedenti, tanto che anche il secondo provvedimento, presso la mia commissione, sarà varato entro febbraio; 2) per quanto riguarda i decreti attuativi quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio è stato fatto, il decreto sui poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni rispetto agli obiettivi della legge, così come il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute), sono stati trasmessi in Conferenza Stato-Regioni e siamo tuttora in attesa, mentre gli altri due sono in via di ultimazione; questo con una rapidità che non trova precedenti posto che con la casistica dei provvedimenti attuativi in attesa di emanazione ci si potrebbe incartare Camera e Senato".
"Piuttosto, invece, le Regioni, a cui fa carico per effetto della riforma costituzionale fatta dalla sinistra, la gestione della Salute, oltre a ‘liberare' decreti che sono in attesa in conferenza Stato Regioni, ci dicano anche che stanno facendo in attuazione delle ore già previste dal contratto collettivo nazionale dei medici di medicina generale da utilizzare nelle case di comunità".
Dal M5s e dal Pd solidarietà a Gimbe
"In qualità di cittadino, prima ancora che da capogruppo M5S presso la commissione X del Senato, mi sento in dovere di esprimere la mia solidarietà al presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, in seguito all'attacco infondato e strumentale da parte del Senatore Franco Zaffini. È inaccettabile che una figura di spicco nel panorama sanitario italiano, che ha sempre operato in modo super partes e con grande professionalità, venga attaccata in questo modo: Gimbe ha dimostrato nel corso degli anni di essere un punto di riferimento per l'analisi e la promozione della salute pubblica, operando sempre con trasparenza e imparzialità. Le critiche sollevate da Cartabellotta sulle liste d'attesa e sui decreti attuativi non sono solo legittime, ma rappresentano una necessità per garantire un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti. È evidente che le parole di Cartabellotta hanno toccato nervi scoperti all'interno della maggioranza, rivelando carenze e ritardi che non possono più essere ignorati", ha commentato il senatore M5S Orfeo Mazzella.
"Evidenzio che la questione delle liste d'attesa non può essere liquidata come un problema ereditato da governi precedenti: sebbene sia vero che la gestione della salute è competenza regionale, il governo centrale ha la responsabilità di fornire risorse adeguate e strategie concrete per affrontare queste criticità. Pertanto quando il senatore Zaffini dichiara che esistono decreti attuativi pronti all'uso, dimentica che i fatti contano più delle parole e che la lentezza con cui i decreti vengono trasformati in azioni concrete è una preoccupazione legittima".
È intervenuto anche il leader del M5s Giuseppe Conte: "Li ricordate quando, per prendere i voti alle Europee, festeggiavano il decreto sulle liste d’attesa in sanità? Mesi dopo, come sottolinea la fondazione Gimbe, solo uno dei sei decreti attuativi necessari è stato approvato. Un flop assoluto, pieno di promesse e vuoto di fatti e soldi per migliorare la situazione dei cittadini. Nel frattempo le famiglie spendono per curarsi privatamente: per il Rapporto Crea persone in difficoltà economiche hanno speso circa 10 miliardi dal privato, arrangiandosi e impoverendosi. Medici e infermieri sono allo stremo fra turni massacranti e stipendi troppo bassi: negli anni è già triplicato il numero di dimissioni. Ora cosa inventerà Meloni? Quale fantomatico complotto userà per fuggire dal nulla di questo Governo?".
Anche la senatrice Susanna Camusso ha espresso solidarietà al presidente di Gimbe: "Ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni – nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso".