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Rita Dalla Chiesa a Matteo Salvini: “La scorta a Saviano sì e a Capitano Ultimo no?”

La conduttrice tv Rita Dalla Chiesa denuncia su Facebook: “In questo foglio c’è scritto che, dal 3 settembre, verrà tolta la scorta al Capitano Ultimo. Il 3 settembre venne anche ucciso mio padre. Ministro Matteo Salvini lei sa di questa aberrante decisione? La scorta a Saviano sì, e a Capitano Ultimo no?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"In questo foglio c'è scritto che, dal 3 settembre, verrà tolta la scorta al Capitano Ultimo. A colui che arrestò Totò Riina. Il 3 settembre venne anche ucciso mio padre. Ministro Matteo Salvini lei sa di questa aberrante decisione? La scorta a Saviano sì, e a Capitano Ultimo no?". In un post su Facebook Rita Dalla Chiesa denuncia che prossimamente verrà tolta la protezione al colonnello Sergio De Caprio, il militare che appunto nel 1993 arrestò il boss Riina. E si rivolge al ministro dell'Interno chiedendo spiegazioni. La figlia del generale ucciso dalla mafia allega poi un foglietto, sprovvisto però senza intestazioni o firme, in cui si legge che "l'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale ha disposto la revoca di misura di tutela su auto non protetta già svolta a protezione del colonnello Sergio De Caprio". Il provvedimento di revoca dell'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale recita ancora: "Tanto premesso si invita la S.V a voler disporre – previo congruo preavviso all'Ufficio interessato – la dismissione del predetto servizio tutorio con decorrenza dal 3 settembre". Al ministero degli Interni, contattato da Fanpage.it, non smentiscono né confermano la notizia diffusa dalla conduttrice tv.

Non è la prima volta in cui si parla della scorta del Capitano Ultimo. Nel 2009 era già stata revocata, per poi essergli restituita nel 2010; e ancora nel gennaio 2014 la scorta gli era stata tolta di nuovo e poi ripristinata.

La polemica sull'opportunità di mantenere le scorte era stata sollevata già nel mese di giugno, quando il ministro degli Interni minacciò di togliere la misura di sicurezza al giornalista Roberto Saviano, che vive da anni sotto protezione dopo aver ricevuto minacce di morte dalla Camorra. "Togliere la scorta a Saviano? – aveva detto il titolare del Viminale  – Saranno le istituzioni competenti a valutare se corre qualche rischio, anche perché mi sembra che passi molto tempo all'estero, quindi è giusto valutare come gli italiani spendono i soldi". E poi poco dopo in un video su Facebook aveva aggiunto: "Saviano? Figuratevi se mi interessa quello che fa Saviano, non sono io a decidere sulle scorte, ci sono organismi preposti. Continui a pontificare, lui è l'ultimo dei miei problemi". Lo scrittore aveva replicato così: "Pensi di minacciarmi? Di intimidirmi? In questi anni sono stato sotto una pressione enorme, la pressione del clan dei Casalesi, la pressione dei narcos messicani. E quindi credi che io possa avere paura di te? Buffone". 

Forza Italia a difesa del Capitano Ultimo

"Caro Matteo Salvini, siccome la mafia non uccide solo d'estate e se ti condanna a morte la sentenza non viene mai annullata, usa la santa cortesia di provvedere subito alla sicurezza del Capitano Ultimo. Revocare la protezione a chi arrestò  Riina è da vigliacchi", scrive su Twitter Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

"Se fosse vero che fra pochi giorni tolgono la scorta al Capitano Ultimo – mentre continuano a concederla a Saviano – vorrebbe dire che viviamo in uno Stato che non sa essere Stato. Matteo Salvini può evitare questa ingiustizia", ribadisce Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia.

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