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Risultati referendum nucleare: il sì è al 94,5%

Il quesito sul nucleare ha fatto segnare un’affluenza definitiva di poco inferiore al 57%.I dati parziali del Viminale indicano che, al momento, gli elettori che si sono pronunciati per il sì sarebbero il 94,4ì5%.
A cura di Alfonso Biondi
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Referendum contro il nucleare

I dati provenienti dal Viminale confermano che il fatidico 50%+1 è stato raggiunto per tutti e quattro i referendum. Per quanto riguarda il quesito sull'energia nucleare s'è recato ai seggi il 56,99% degli aventi diritto e, come nelle previsioni, il sì sta stravincendo: al momento i dati parziali provenienti dal ministero dell'Interno rivelano che i sì sarebbero il 94,5%. Un risultato eccezionale per i comitati che nei giorni scorsi avevano dato vita a una grande campagna di sensibilizzazione sul tema dell'energia nucleare. Che la missione fosse possibile lo si era già capito ieri a seguito delle 3 rilevazioni sull'affluenza, l'ultima delle quali (quella delle 22:00) aveva fatto segnare un'affluenza pari al 41,1% degli aventi diritto. Un dato decisamente incoraggiante tant'è che gli esperti del settore avevano diffuso una proiezione finale sull’affluenza attorno al 55%.

Nelle prossime ore bisognerà anche capire quale potrà essere il contraccolpo politico al risultato della consultazione referendaria. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva evitato di politicizzare il voto, così come fece per le elezioni amministrative, ma è chiaro che la vittoria del "sì" rappresenta una pesante bocciatura della politica energetica del governo.

Adesso molti nodi potrebbero venire al pettine, anche se nella mattinata di oggi alcuni esponenti della maggioranza s'erano affrettati a dichiarare che per il premier e il governo non sarebbe cambiato nulla, anche nel caso fosse stato raggiunto il quorum. Lo aveva affermato Niccolò Ghedini, parlamentare e avvocato del Cavaliere, come anche Maurizio Sacconi, ministro del lavoro. La verità però verrà fuori nei prossimi giorni, forse nelle prossime ore. E non è da escludere una decisione drastica della Lega che, pur di non affondare con Berlusconi, sarebbe decisa anche a staccare la spina.

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