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Rissa alla Camera, il deputato M5s Donno colpito alla testa e trasportato via in sedia a rotelle

Rissa in Parlalento, il deputato M5s Leonardo Donno finisce a terra dopo aver ricevuto due pugni in testa, durante la discussione dell’autonomia differenziata.
A cura di Annalisa Cangemi
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Una rissa tra parlamentari è scoppiata oggi pomeriggio nell'Aula della Camera durante la discussione dell'autonomia differenziata e il deputato del Movimento cinque stelle, Leonardo Donno, è stato aggredito. Secondo alcuni racconti dei parlamentari presenti, Donno sarebbe stato colpito con con due pugni in testa. È stato necessario l'intervento dei medici che hanno portato il deputato pentastellato fuori dall'Aula su una sedia a rotelle.

La lite violenta è avvenuta dopo che il deputato pentastellato aveva provato a portare il tricolore al ministro Calderoli, gesto censurato dal presidente della camera Lorenzo Fontana con l'espulsione. Diversi deputati leghisti lo hanno circondato e a quel punto è esplosa la rissa a colpi di cazzotti e pugni. La seduta è stata sospesa.

Secondo quanto riferito da Marco Grimaldi di Avs, a strattonare e colpire il pentastellato Donno sarebbe stato un deputato leghista, Igor Iezzi, nel caos delle proteste. Nella colluttazione è rimasto coinvolto anche anche un assistente parlamentare, colpito al volto e allo stomaco, riferiscono suoi colleghi. È stato portato a braccio in infermeria e "non sta bene".

Donno: "Facevo fatica a respirare"

"Ho preso un pugno che mi ha sfiorato la faccia dal deputato Iezzi, altri ci hanno provato come Mollicone, Candiani. Poi sono arrivati tanti altri, i commessi….io sono crollato, sentivo male al petto e facevo fatica a respirare. Di sicuro mi sono spaventato ma per fortuna ora sto bene, mi hanno fatto un elettrocardiogramma e sto bene", ha raccontato il deputato del Movimento 5 stelle, ora tornato nel Transatlantico. "Ma non c'era nessuna violenza da parte mia – ha spiegato raccontando la sua protesta con il tricolore in mano – tant'è che il ministro ha solo indietreggiato".

Le reazioni

"Siamo arrivati alle violenze dai banchi della maggioranza Meloni. Hanno aggredito il nostro Leonardo Donno perché ha portato il tricolore al Ministro Calderoli, perché diciamo no alla secessione dell'Italia firmata Meloni, Salvini e Tajani. È uscito in barella dalla Camera dei deputati. Giù le mani da noi, giù le mani dal nostro tricolore. Non passerete. Vergogna", ha commentato su X il leader del M5s Giuseppe Conte, pubblicando il video dell'accaduto.

"Quello che è successo questa sera in Aula è davvero una vergogna. Una maggioranza che tenta di approvare un provvedimento sull’autonomia che spacca la Repubblica, spacca il Sud e aggredisce un nostro deputato, Donno, con calci e pugni. Questa è un’aggressione vera che condanniamo in tutti modi modi ma soprattutto condanniamo l’atteggiamento di chi dice di essere patriota e poi tradisce la patria, quello che sta facendo Fratelli d’Italia assieme alla Lega. Un disegno scellerato. Come sta Donno? So che ha fatto un elettrocardiogramma e che vuole denunciare giustamente le persone che lo hanno aggredito”, ha commentato l'ex presidente M5S della Camera Roberto Fico a Montecitorio.

"Tutto è iniziato con il gesto irrispettoso e oltraggioso di Donno…", ha detto Federico Mollicone, esponente di Fratelli d'Italia. Ecco la la sua versione: "Donno in maniera sarcastica e irrispettosa voleva mettere sulle spalle di Calderoli la bandiera italiana. A quel punto è scattato il parapiglia ma senza contatto fisico. Donno si è buttato a terra e ha fatto una sceneggiata".

La Lega nega l'aggressione di Iezzi a Donno

"Contrariamente a quanto riferito da alcuni mezzi di informazione e da alcuni esponenti del M5s, è il deputato Donno del M5s ad aver aggredito il ministro Calderoli. Il parapiglia generatosi è la conseguenza del comportamento fortemente provocatorio del deputato Donno. Il video dimostra come si sono svolti realmente i fatti", si legge in una nota della Lega.

"Vergogna, vergogna, vergogna. L'aggressione fisica e la provocazione fatte dal deputato Donno a Calderoli, ministro della Repubblica, in aula a Montecitorio sono inqualificabili. È da tutto il pomeriggio che dai banchi Dem e dei grillini arrivano provocazioni gratuite nei confronti della maggioranza e della Lega. Fino a questo episodio inqualificabile", ha commentato il deputato della Lega Stefano Candiani. "Donno – ha aggiunto – ha creato le condizioni per una rissa non qualificabile e, per di più, ha aggravato la situazione simulando un'aggressione che non ha mai subito, inventando falsità. Questo bugiardo si vergogni della pagliacciata e della provocazione che ha fatto a un ministro serio come Calderoli, cui va la nostra solidarietà. Si è messo a fare la vittima quando è l'istigatore. Provocazioni menzogne e falsità: questi sono gli standard di questi rossi a 5 Stelle".

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