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Riscossione cartelle, le novità sulle tasse non pagate: la bozza approvata in Cdm

Il Consiglio dei ministri che si è riunito ha approvato anche il decreto legislativo che attua la delega fiscale in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione. “Le cartelle notificate dal primo gennaio 2025 e non riscosse decorsi 5 anni successivi potranno essere automaticamente discaricate dal cosiddetto ‘magazzino della riscossione”, si legge nella bozza.
A cura di Annalisa Girardi
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A partire dal prossimo anno, dal 2025, le cartelle non riscosse entro cinque anni saranno cancellate automaticamente. È quanto si legge nella bozza del nuovo decreto legislativo che attua la delega fiscale per il riordino della riscossione approvato oggi in Consiglio dei ministri, che introduce il "discarico automatico" per le quote affidate all'Agenzia delle Entrate "non riscosse entro il 31 dicembre per quinto anno successivo". Nel testo della bozza arrivata sul tavolo del Cdm si leggeva anche che l'Agenzia può procedere al "discarico anticipato" per le quote affidate dal 2025 per cui abbia rilevato "la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale" o "l'assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti".

Nel provvedimento sono anche previsti piani di rateizzazione più lunghi per saldare i debiti con il Fisco: si passerà dalle attuali 72 fino a un massimo di 120 rate mensili. Si tratta di una possibilità che riguarda chi "documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà", con modalità diverse a seconda che le somme siano superiori o inferiori a 120mila euro. Per chi invece si limita solo a dichiarare di essere in temporanea obiettiva difficoltà e deve fino a 120mila euro, le rate aumentano progressivamente ogni biennio fino ad arrivare ad un massimo di 108 rate mensili dal 2029. Nella norma è quindi prevista una differenza tra i contribuenti che semplicemente dichiarano lo stato di difficoltà a quelli che invece lo documentano, facendo riferimento all'Isee – per le persone fisiche e titolari di ditte individuali – oppure "all'indice di liquidità e al rapporto tra debito da rateizzare e di quello residuo eventualmente già in rateizzazione e il valore della produzione".

Un altro punto riguardante l'attività di riscossione dell'Agenzia delle Entrate è quello che prevede "procedure, effettuabili anche con logiche di raggruppamento dei crediti per codice fiscale, pianificate annualmente con la convenzione stipulata" tra la stessa Agenzia e il ministero dell'Economia. Si prevede inoltre che venga istituita una commissione ad hoc per trovare le soluzioni per ridurre il magazzino delle cartelle non riscosse. Una commissione che "procede all'analisi del magazzino" e successivamente relaziona al ministro dell'Economia "proponendogli le possibili soluzioni, da attuare con successivi provvedimenti legislativi, per conseguire il discarico di tutto o parte" del magazzino entro il 31 dicembre 2025 per i carichi affidati dal 2000 al 2010, il 31 dicembre 2027 per quelli affidati dal 2011 al 2017 e il 31 dicembre 2031 per quelli dal 2028 al 2024.

Infine, il decreto stabilisce che il ministero dell'Economia porti avanti "il monitoraggio degli effetti" derivanti da queste nuove norme e che possa anche modificarle, intervenendo sul numero massimo di rate (108 dal 2029) per chi dichiara di versare in situazione di difficoltà con debiti sotto i 120mila euro, che "potrà essere aumentato fino a 120, per le richieste di dilazione presentate a decorrere dal primo gennaio 2031".

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