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Covid 19

“Rischio scuole chiuse dopo Natale, agire ora”: i sindaci chiedono il Green pass per gli studenti

La proposta di alcuni sindaci italiani lanciata da Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro e presidente dell’Ali al Governo Draghi: “Se non agiamo subito introducendo il Green Pass rischiamo di ritrovarci con le scuole chiuse a breve”. Ma i presidi frenano.
A cura di Ida Artiaco
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Introdurre il Green pass anche per gli studenti per ridurre la diffusione del contagio da Covid-19 tra i banchi di scuola. È questa la proposta avanzata da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente dell’Ali (Autonomie locali italiane), che con una lettera indirizzata direttamente al governo Draghi si è fatto portavoce di altre decine di sindaci italiani, tra cui anche i primi cittadini di di Roma, Torino e Napoli per chiedere l'estensione della certificazione verde agli alunni di elementari, medie e superiori.

"Green pass subito agli studenti per evitare la Dad"

"Si tratta di adottare le stesse regole che per i lavoratori – ha precisato Ricci in una intervista al quotidiano La Repubblica –. Oggi per andare a lavorare occorre avere il Green Pass, quindi essere vaccinati o fare il tampone ogni due giorni. Il vaccino è stato approvato anche per i bimbi dai 5 anni in su, le vaccinazioni sono iniziate giovedì scorso. Per rendere la scuola in presenza sicura dal punto di vista sanitario, tenuto conto che gli insegnanti hanno l’obbligo di vaccino – bisogna rivolgersi ai ragazzi. Il Green Pass ci aiuterebbe nella campagna di vaccinazione per i bambini. Eviterebbe appunto il paradosso che le famiglie che hanno fatto vaccinare i loro figli, si ritrovino lo stesso con i ragazzi in Dad".

"Se non agiamo subito introducendo il Green Pass – si legge ancora nella lettera firmata da Roberto Gualtieri, primo cittadino di Roma, Beppe Sala (Milano), Gaetano Manfredi (Napoli), Matteo Lepore (Bologna), Giorgio Gori (Bergamo) e Dario Nardella (Firenze) – rischiamo di ritrovarci con le scuole chiuse a breve, con la didattica a distanza indistintamente per tutti i ragazzi, vaccinati e non vaccinati, e con le gravi conseguenze sanitarie, sociali, lavorative, economiche e psicologiche che abbiamo già conosciuto in passato. I sindaci credono fortemente che questa sia l'unica strada da percorrere per il futuro della scuola e dei nostri ragazzi".

Ma i presidi frenano

Ma la proposta non è piaciuta ai presidi. "Comprendiamo la preoccupazione di chi si trova a dover fronteggiare la quarta ondata che sta investendo in modo particolare la fascia più giovane della popolazione. D'altra parte la scuola necessita di una estrema e doverosa gradualità nell'introduzione di misure che potrebbero comportare una compressione del diritto all'istruzione, pur se determinate da ragione di salute collettiva", è stato il commento del presidente dell'Anp, Antonello Giannelli.

Sale l'incidenza dei contagi tra i giovanissimi

Intanto, secondo gli ultimi dati Iss, non solo è salita l'incidenza di casi Covid-19 nelle fasce di età 0-9 anni e 10-19 anni. Nell'ultima settimana l'incidenza ha infatti raggiunto i 317 casi per 100mila per la fascia 0-9 anni (contro i 275 casi della scorsa settimana). Nella fascia 10-19 anni l'incidenza è salita invece a 296 casi. Il dato è contenuto nel Report esteso dell'Istituto superiore di sanità, che integra il monitoraggio settimanale sul Covid. Nelle fasce di et, 30-39 e 40-49 anni l'incidenza sale a valori compresi tra 200 e 250 casi per 100.000 abitanti e solo nelle fasce di età sopra 80 anni nell'ultima settimana l'incidenza rimane compresa tra i 50 e i 100 casi per 100.000. Ma, elemento più preoccupante, sono aumentati i ricoveri per Covid-19 tra i bambini più piccoli di età inferiore ai 3 anni.

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