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Risarcimento danni da vaccino Covid: come funziona e chi può chiederlo

Il governo ha finanziato un fondo da 150 milioni di euro per risarcire chi subisce danni permanenti dalla vaccinazione contro il Covid. Vediamo a chi spetta l’indennizzo e chi può ottenerlo, considerando che i risarcimenti erano già previsti dalla legge.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Ieri è arrivato il via libera, da parte del governo, al finanziamento di un fondo ad hoc per gli indennizzi a chi subisce danni dalla vaccinazione contro il Covid. Sono pronti 150 milioni di euro – 50 per quest'anno e 100 per il prossimo – per risarcire cittadini che hanno ricevuto eventuali danni da vaccino. La misura inserita nel decreto Sostegni è stata rivendicata come un grande successo dalla Lega, ma anche dagli altri partiti politici. Dal Partito Democratico, e non solo, hanno gioito anche per aver eliminato un altro tema della propaganda No vax, che si nutre di notizie false come il fatto che non vengano risarciti i rarissimi casi di persone che subiscono danni dal vaccino. Che poi, in realtà, gli indennizzi già erano previsti per legge. Vediamo meglio cosa cambia.

Cosa ha deciso il governo sugli indennizzi per danni da vaccino Covid

I risarcimenti da parte dello Stato sono già previsti per i vaccini obbligatori, ma recentemente la Corte Costituzionale ha esteso l'indennizzo anche a chi si è sottoposto a vaccini raccomandati. Come, ad esempio, quello contro il Covid. Nell'ultima bozza circolata del decreto Sostegni si legge:

All’articolo 1 della legge 25 febbraio 1992, n. 210, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente: “1-bis. L’indennizzo di cui al comma 1 spetta, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge, anche a coloro che abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV2 raccomandata dall’autorità sanitaria italiana.” All’onere, valutato in 50 milioni di euro per l’anno 2022 e in 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023, si provvede XXX. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di monitoraggio annuale delle richieste di accesso agli indennizzi e dei relativi esiti.

Come si possono richiedere i risarcimenti: a chi spetta l'indennizzo

Innanzitutto bisogna chiarire subito che l'indennizzo non riguarda chi ha un po' di febbre dopo la somministrazione, si tratta di chi riporta "lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica". Parliamo di danni permanenti e non di sintomi passeggeri. La procedura, spiegata da Diritto.it, è la seguente: la persona danneggiata (o gli eredi, in caso di decesso) deve presentare la domanda alla Azienda sanitaria di residenza, allegando i documenti che attestano prima la vaccinazione e poi l'insorgere della patologia collegata; poi bisogna sottoporsi a una visita effettuata da parte della Commissione medica ospedaliera del territorio, che deve esprimere un giudizio positivo o negativo su patologia e correlazione; se è positivo si ottiene l'indennizzo, se è negativo si può presentare ricorso entro 30 giorni. In ogni caso la domanda va presentata entro tre anni dall'insorgere della patologia, non dalla somministrazione.

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