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Riprendono gli sbarchi sulle coste italiane: 25mila migranti nel 2016

Due giorni fa l’agenzia Frontex ha diffuso i dati relativi a marzo di quest’anno: gli arrivi sono stati 9.600, più del doppio di febbraio. Ma se, da un lato, aumentano gli arrivi verso l’Italia, diminuiscono quelli in Grecia, per effetto della chiusura della rotta balcanica.
A cura di Claudia Torrisi
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Dall'inizio del 2016 sono sbarcati via mare in Italia 24.940 persone. Un numero certamente inferiore rispetto a quanti ne sono arrivati nello stesso periodo in Grecia – 153.709 – ma in aumento nell'ultimo periodo. Due giorni fa l'agenzia Frontex ha diffuso i dati relativi a marzo di quest'anno: gli arrivi sono stati 9.600, più del doppio di febbraio. Per la maggior parte si tratta di migranti provienienti da Nigeria, Somalia e Gambia. E proprio dalla Somalia provenivano i migranti che sarebbero annegati nel naufragio di ieri – per cui ancora si aspetta conferma. La cifra del mese scorso è nettamente più alta anche rispetto a marzo del 2015, quando erano sbarcati sulle nostre coste in 2.283. Al di là della nazione di provenienza, lo stato da cui partono la maggior parte dei migranti diretti nel nostro paese continua a essere la Libia. I numeri sono praticamente invariati: da 22.569 dei primi tre mesi e mezzo del 2015 ai 22.664 di quest'anno.

Ma se, da un lato, aumentano gli arrivi verso l'Italia, diminuiscono quelli in Grecia, per effetto della chiusura della rotta balcanica. Il mese scorso sono sbarcate nelle isole elleniche 26.460 persone, meno della metà di quante ne sono registrate a febbraio. E sono scesi drasticamente anche i numeri di coloro che dalla Grecia provano ad arrivare verso il nostro paese: da 280 dei primi tre mesi e mezzo del 2015 a soli 58 quest'anno.

 

La cesura data dall'accordo Ue-Turchia è evidente se si confrontano i dati degli ultimi dieci giorni di marzo con quelli precedenti. Dal 20 in poi sono stati i 3.500 i migranti sbarcati sulle coste greche. Erano stati 22.900 nei primi 20 giorni del mese. Numeri comunque alti: le cifre di marzo sono comunque tre volte quelle dello stesso periodo del 2015.

Un fronte che, invece, sta diventando sempre più caldo è quello delle partenze dall'Egitto: nei primi tre mesi e mezzo del 2015 si erano messi in viaggio in 208, quest'anno sono già 1927. Si tratta di una rotta più lunga e pericolosa, con barconi che partono più carichi, aumentando il rischio di naufragi e tragedie. In questi primi quattro mesi del 2016 risultano morti o scomparsi nel viaggio attraverso il Mediterraneo 761 persone. L'anno scorso la cifra ha superato le 3500 unità (che si erano registrate nel 2014), arrivano a 3771.

 
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