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Rinnovo contratti degli statali: il governo propone un aumento da 85 euro al mese

Prosegue la trattativa relativa al rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione, fermi ormai da 7 anni. Il ministro Madia ha proposto un aumento medio pari a 85 euro a regime, ma i sindacati protestano e chiedono che il rinnovo venga applicato anche ai lavoratori del comparto scuola e non solo ai ministeriali.
A cura di Charlotte Matteini
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Sul fronte del rinnovo dei contratti del comparto della Pubblica amministrazione inizia a smuoversi qualcosa, anche se molto lentamente. Il ministro Marianna Madia ha infatti proposto un incremento medio pro-capite che a regime toccherà gli 85 euro, privilegiando i redditi più bassi. Una cifra che però i sindacati considerano assolutamente minima – soprattutto considerato il fatto che i contratti del pubblico impiego sono ormai bloccati da oltre 7 anni – una soglia sotto la quale il ministero non dovrebbe scendere e non l'aumento massimo concesso ai dipendenti del comparto pubblico. Il ministro della Pubblica amministrazione però per il momento non sembra voler cedere alle pressioni dei sindacati e anzi ha posto alcuni paletti ben precisi per proseguire con la trattativa, tra cui il superamento di una logica punitiva e la messa a punto di obiettivi trasparenti e misurabili per valutare la produttività e la resa del pubblico impiego, sorpassando così la vecchia riforma Brunetta.

La trattativa, ripresa dopo varie vicissitudini, sembrava scorrere abbastanza pacificamente, fino a che non si è però arenata sull'aumento dei contratti: 85 euro sono troppo pochi, ma soprattutto non includerebbero i lavoratori del comparto scuola, come invece richiedono i sindacati, ma solo i ministeriali. Inoltre, l'altro nodo che ha fatto sì che la trattativa si arenasse riguarda le pressioni dei sindacati affinché vengano cambiate le norme che regolano la distribuzione dei premi di produttività, anche se formalmente il governo ha invece dato disponibilità a una trattativa specifica. Ma il problema più grosso, per ora, riguarda proprio la somma destinata all'aumento dei contratti del pubblico impiego e l'estensione ai lavoratori del comparto scolastico, difficile però sarà trovare la quadratura del cerchio perché l'Esecutivo mette a disposizione 1,9 miliardi di euro stanziati in manovra, una cifra che però dovrebbe coprire le spese derivanti dall'estensione dei cosiddetti 80 euro alle forze dell'ordine e le nuove assunzioni nella Pa. La discussione, molto probabilmente, riprenderà solo dopo il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.

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