Rimborsi elettorali, Corte dei Conti pronta a vigilare sui bilanci dei partiti
Gli scandali dei rimborsi elettorali sono il tema centrale del dibattito politico di questi giorni, se già con il caso Lusi si era aperto il dibattito sulla necessità di trovare un’alternativa per un sistema farraginoso oltre che mal digerito dai cittadini, i fatti che stanno sconvolgendo la Lega hanno rafforzato le richieste di riordino del sistema dei rimborsi e secondo molti è diventata necessaria la presenza di un organo che vigili su soldi pubblici. L’idea che si fa sempre più largo è che a controllare i bilanci dei partiti sia la Corte dei Conti, ipotesi questa che il presidente Luigi Giampaolino, intervistato da Repubblica, vede possibile e auspicabile.
Nessun impedimento costituzionale al controllo della Corte dei conti – Per il Presidente della Corte dei Conti dopo i fatti avvenuti in questi giorni è “opportuno creare un sistema di verifiche”, compito che potrebbe tranquillamente svolgere la Corte di Conti perché organo “neutrale, indipendente e provvisto dell'adeguata professionalità”. Per Luigi Giampaolino non ci sarebbe nessun ostacolo costituzionale allo svolgimento di questa funzione, perché le risorse che vengono utilizzate sono pubbliche e, quindi, la natura privata di un ente in questo caso non è un limite, l’unica cosa da tener presente è che il controllo deve essere solo di tipo contabile “volto ad assicurare la corretta gestione delle risorse, senza mai impingere in valutazioni di merito sulle scelte discrezionali che spettano solo ai partiti".
No ad un'Autorità creata ad hoc – Le idee del presidente Giampaolino sembrano anche più chiare di quelle dei partiti, che in questi giorni si dicono pronti a cambiare le regole, ma non hanno idee chiare e condivise su tempi e modi. Al contrario, il Presidente della Corte dei Conti non solo ritiene giusto il controllo da parte dell’organo da lui presieduto, ma boccia anche l’idea di affidare il controllo ad un’Autorità già esistente. Allo steso modo crede che non sia un buon rimedio la creazione di un’Autorità ad hoc, come auspicato da alcuni, questa soluzione secondo lui potrebbe produrre diversi problemi, da quelli di tipo costituzionale ad un appesantimento burocratico passando per il pericolo di impreparazione fino ad arrivare al pericoli di gravi costi finanziari. Sulla questione intanto ieri è intervenuta anche il Ministro della Giustizia Paola Severino, che si è detta pronta ad intervenire o inserendo la norma nel ddl anticorruzione o predisponendo un provvedimento ad hoc, in attesa che il Parlamento e i partiti decidano sul da farsi.