Riforme, Rosato a Fanpage.it: “Meloni ha ascoltato nostre proposte, Pd e M5s non dicano no a priori”
Si è aperta una stagione di riforme costituzionali e Giorgia Meloni ha deciso di sedersi al tavolo con le opposizioni "L'incontro è andato bene, la presidente Meloni ci sa fare – dice Ettore Rosato, deputato di Italia Viva, in un'intervista con Fanpage.it – È una che la politica la mastica e quindi capisce che per fare le riforme costituzionali non si può pensare di fare da soli. Quando ci provammo noi nel 2016, con effetto poi negativo, le facemmo in prima lettura alla Camera e al Senato con l'approvazione di Lega e Forza Italia. Dopo eleggemmo Mattarella e Forza Italia si ritirò".
All'incontro con il governo la delegazione del Terzo polo ha portato le sue proposte, dal sindaco d'Italia al superamento del bicameralismo: "La maggioranza ci ha ascoltato, anche se non ha espresso una posizione. La nostra proposta vede più forte il governo e il ruolo del presidente del Consiglio, salvaguarda la terzietà e la forza del presidente della Repubblica. E semplifica il sistema parlamentare per dare più forza anche al Parlamento, togliendo il bicameralismo paritario e tenendo una sola Camera che dia la fiducia e legiferi", spiega Rosato.
La proposta di Italia Viva, prosegue l'ex vicepresidente della Camera, consiste quindi nell'avere un presidente del Consiglio che sia eletto direttamente dai cittadini e che "abbia la possibilità di governare stabilmente per cinque anni". E aggiunge: "Negli ultimi vent'anni, se guardiamo Francia e Germania, vediamo che hanno avuto tre o quattro governi che si sono alternati. Il Pil anche per questo è cresciuto del 20%. Quanti governi si sono alternati nel nostro Paese? E il Pil è sempre lì".
Un'altra riforma discussa al tavolo con il governo è stata quella della legge elettorale. L'ultima, il Rosatellum, prende il nome proprio dal deputato di Italia Viva. Che però ora insiste: va cambiata. "Non è che io fossi innamorato della mia legge elettorale. S0no regole di convivenza politica. Perché a calcio si gioca in 11 e non in 10? Beh, se ci si mette d'accordo si può giocare benissimo in 10, non cambia nulla. È lo stesso per la legge elettorale. Quando l'abbiamo approvata è stata la legge elettorale più votata nella storia della Repubblica, ma oggi le riforme costituzionali che cambiano l'assetto istituzionale richiedono una nuova legge elettorale.
Sull'Autonomia, riforma cara alla Lega, Rosato afferma: "È un terreno che non può essere abbandonato, dare maggiore forza alle Regioni è un principio che può essere sano. Ma non è possibile che in alcune materie ogni Regione abbia competenze diverse. Ci sono multinazionali che arrivano qui e trovano legislazioni diverse sul lavoro da Regione a Regione, l'apprendistato che funziona in un modo in una e in un altro modo nell'altra". E ancora: "L'Autonomia non è un concetto sbagliato, ma deve servire per livellare le differenze e la qualità dei servizi. Ogni Regione deve poter avere degli strumenti per migliorare i suoi servizi, però bisogna accentrare alcune politiche. Pensiamo alle politiche sanitarie diversificate e al disastro durante il Covid, serve un dibattito serio".
Il gruppo del Terzo polo si è presentato insieme al colloquio con Meloni, ma dopo il naufragio del progetto di partito unico è chiaro che Azione e Italia Viva non sono d'accordo in ogni ambito: "Se eravamo d'accordo su tutto non avremmo rotto, cosa che starebbe stata auspicabile e da me assolutamente favorita. Dopodiché la politica non è l'arte di mostrare come si è divisi, ma è l'arte di ricucire. Ora però il tema non è di come mettersi d'accordo all'interno del Terzo polo, ma come affrontare questa stagione con la maggioranza di governo e con le altre opposizioni, se vorranno partecipare", dice Rosato.
Che proprio parlando delle altre opposizioni, conclude: "Sono rimasto stupito da alcune dichiarazioni. Dicono sempre di no. Ma bisogna andare al confronto con il governo, sedersi e vedere quali sono le proposte oggettive, al di là di annunci e slogan. Vediamo le proposte, dopodiché si può dire di no a tutto. Ma vediamo prima di che si tratta. Queste opposizioni, Partito democratico e Movimento Cinque Stelle, così facendo danno un alibi al governo, una scusa per fare tutto da soli. E questo è completamente sbagliato: si tratta della nostra Costituzione, non è materia solo della maggioranza. Ci deve lavorare il Parlamento. Il governo ha i numeri ed è giusto che faccia la sua parte, ma abbiamo tutti interesse a lavorarci insieme".