video suggerito
video suggerito

Riforme, intesa lontana fra Pd e M5S: ci sarà nuovo incontro

Dopo l’incontro del 25 giugno scorso, Pd e M5S tornano a sedersi al tavolo per discutere della legge elettorale. Come per l’ultima volta, la discussione è stata trasmessa in streaming.
A cura di Redazione
22 CONDIVISIONI
Immagine

Ore 16:45 – Chiuso il lungo incontro fra la delegazione del Partito Democratico e quella del Movimento 5 Stelle. Ancora una volta, però, non sembra emerso un percorso chiaro e coerente per la chiusura di un accordo, con le due delegazioni che hanno deciso comunque di incontrarsi nuovamente. C'è qualche apertura dei democratici (che comunque dovranno "cercare il dialogo" anche con le altre forze di maggioranza e di opposizione) su premio di maggioranza, collegi e candidature multiple, così come i grillini hanno ribadito le aperture sull'impianto dell'Italicum. Poco o nulla da segnalare su preferenze e soglie di sbarramento, così come complessa appare la possibilità di una convergenza sulla riforma costituzionale in discussione al Senato. Al termine le parti hanno stabilito di dare mandato ai capigruppo, con Renzi che ha ipotizzato che la legge elettorale possa arrivare in Aula nei primi giorni di agosto.

Probabilmente Matteo Renzi non parteciperà, oggi, al nuovo incontro tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. È stato lo stesso premier a far capire che forse questa volta, a differenza dell’incontro del 25 giugno scorso, non sarà al tavolo. “Non credo che ci andrò io, ora vediamo che delegazione hanno fatto”, ha infatti risposto, al termine del vertice europeo di Bruxelles, a chi gli chiedeva dell’incontro odierno. Anche questa volta, come accaduto il 25 giugno scorso, la discussione sarà trasmessa in streaming. In  programma per le 14 di oggi, sul tavolo c’è principalmente la riforma elettorale con il nodo delle preferenze. Per il Movimento 5 Stelle ci saranno i due capigruppo a Camera e Senato Paola Carinelli e Vito Petrocelli, più Danilo Toninelli e Luigi Di Maio. La delegazione del Pd dovrebbe invece essere formata dal vicesegretario Debora Serracchiani, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza e Alessandra Moretti. Salvo ripensamenti dell’ultima ora, dunque, non dovrebbe esserci né Matteo Renzi da una parte, né Beppe Grillo dall’altra.

La discussione tra Pd e M5S sulle riforme

L’ultima lettera del Partito Democratico al Movimento 5 Stelle per discutere delle riforme è arrivata lunedì scorso: il Pd di Matteo Renzi ha confermato la disponibilità a un nuovo incontro, anche in streaming, aggiungendo delle considerazioni alle dieci risposte dei grillini. Da parte loro, i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno prima avuto un incontro con Beppe Grillo e poi hanno formalizzato la risposta ai democratici. Attraverso Federico D’Incà il Movimento 5 Stelle ha ribadito l’importanza delle preferenze che “chiedono i cittadini italiani”: i grillini non sarebbero dunque disposti a indietreggiare su questo tema. D’Incà ha ripreso in questo modo uno dei punti fermi già citati da Beppe Grilli nell’incontro di martedì scorso a Palazzo Madama. Difficile dunque che accetteranno il compromesso che, secondo alcune fonti, il Pd starebbe per proporre e cioè l’ok alle preferenze ma con i capilista bloccati.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views