Riforma test Medicina per accesso libero a primo semestre, a che punto siamo: in arrivo decreti attuativi

Sono passate poco meno di due settimane da quando il Parlamento ha trasformato in legge la riforma del test di medicina, e il decreto legislativo per metterla in atto sarebbe già quasi pronto: potrebbe arrivare al Consiglio dei ministri la prossima settimana. Tra i suoi contenuti ci sarebbe il fatto che il primo semestre sarà senza obbligo di frequenza, e che ci si potrà iscrivere a questo primo semestre per un massimo di tre volte.
La riforma cancella i quiz d'ingresso, di fatto spostando l'esame di sei mesi. Gli studenti potranno frequentare il primo semestre a ingresso libero, poi sulla base dei primi esami su alcune materie comuni potranno essere ammessi a proseguire gli studi, oppure potranno scegliere di immatricolarsi in un altro corso di studi tenendo i crediti già ottenuti.
A che punto è la riforma: i prossimi passi
Restano però moltissimi aspetti pratici da chiarire. Con la legge delega approvata da Senato e Camera, il governo Meloni avrebbe dodici mesi di tempo per stabilirli. La ministra dell'Università Anna Maria Bernini, tuttavia, ha promesso che il nuovo metodo di ingresso sarà in vigore già per l'anno accademico 2025/26, quindi l'esecutivo cercherà di stringere i tempi.
Come anticipato dal Sole 24 Ore, il decreto legislativo potrebbe arrivare al prossimo Consiglio dei ministri, fissato per lunedì 31 marzo, anche se non c'è ancora ufficialità e si deciderà solo nei prossimi giorni. Trattandosi di un decreto legislativo, l'iter sarà questo: il governo darà il primo via libera in esame preliminare, poi il testo passerà alle commissioni parlamentari che si occupano della questione, e con i loro pareri tornerà all'esecutivo, che lo approverà in via definitiva.
Niente obbligo di frequenza, si può ritentare al massimo tre volte
Ci sono alcune anticipazioni sui contenuti del decreto. Ad esempio, dovrebbe stabilire che per il prossimo anno la novità sui test d'ingresso di medicina varrà solo per le università pubbliche che erogano i corsi in lingua italiana. Per le università private e i corsi in lingua straniera, quindi, bisognerà aspettare.
Un dettaglio aggiuntivo è anche che quando uno studente si iscrive al primo semestre dovrà indicare in quale università preferirebbe frequentare il secondo (oltre all'ateneo a cui è già iscritto), visto che poi dopo il primo esame ci sarà una graduatoria nazionale. E dovrà anche scegliere a quale corso di laurea intende iscriversi nel caso in cui non dovesse passare il primo esame, e quindi perdesse la possibilità di accedere a medicina.
In più, i corsi del primo semestre non dovrebbero avere alcun obbligo di frequenza. Saranno tre corsi, ancora da definire, comuni all'area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria. Poi si svolgeranno gli esami, sulla base dei quali ci sarà la graduatoria per accedere al secondo semestre. Chi non ce la fa potrà ritentare iscrivendosi di nuovo, ma il primo semestre si potrà frequentare al massimo tre volte.
Cosa non sappiamo ancora sul nuovo accesso a Medicina
Restano ancora comunque vari dettagli da definire. In molti casi la risposta non arriverà dal decreto legislativo in lavorazione ora, ma dai successivi decreti ministeriali, di cui si occuperà il ministero dell'Università. Ad esempio, come detto, non è ancora noto quali saranno i tre corsi da seguire nel primo trimestre.
E non si sa nemmeno come si svolgerà l'esame finale. Secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere un unico esame scritto per tutte e tre le materie, da svolgere entro la fine di dicembre e che si potrebbe anche ripetere una volta. Ma per il momento non ci sono dettagli ufficiali su questi punti.