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Riforma P.A., stop al voto di laurea minimo per concorsi e ai dirigenti condannati

Non sarà più necessario esibire un voto minimo di laurea per potere prendere parte ai concorsi pubblici. E’ il più importante degli emendamenti approvati alla Camera, in attesa dell’ok definitivo al DDL sulla pubblica amministrazione.
A cura di B. C.
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Sono arrivate due importanti novità alla riforma della pubblica amministrazione al voto nell’Aula di Montecitorio. C’è lo stop ai dirigenti condannati per danno erariale, ma soprattutto l’eliminazione del voto di laurea come soglia per l’accesso ai concorsi pubblici. Si tratta di due emendamenti approvati in tarda serata alla Camera, il primo è stato presentato dal M5S e il secondo dal Pd, anche a seguito delle polemiche, anche nel mondo universitario dei giorni scorsi. “Il voto di laurea non può essere più un fattore di sbarramento per l’accesso ai concorsi pubblici" ha commentato Marco Meloni, primo firmatario dell’emendamento. Per quanto riguarda i dirigenti, è prevista la delega al governo di decidere i casi in cui, in presenza di condotta dolosa, la condanna, anche non definitiva, della Corte dei Conti conduce alla revoca dell’incarico o al suo mancato conferimento. Questo quando si parla di dirigenti che ricoprono posizioni “sensibili”, a rischio corruzione.

Questi sono i punti focali della riforma che la Camera è pronta ad approvare:

STRETTA SU DIRIGENTI. Anche i vertici diventano licenziabili, potranno essere messi alla porta nei casi in cui saranno valutati negativamente. Tuttavia pur di non essere mandato via il dirigente potrà chiedere di essere ‘demansionato’. Gli incarichi non saranno più ‘a vita’.

LICENZIAMENTI FACILI. Quando scatta un’azione disciplinare non si potrà più concludere tutto con un nulla di fatto, la pratica dovrà essere portata a termine senza escludere il licenziamento. Quanto alla diatriba sull’articolo 18, la reintegra resterebbe.

POTERI A INPS SU ASSENZE. Niente più finti malati. Per centrare l’obiettivo le funzioni di controllo e le relative risorse passano dalle Asl all’Inps.

PENSIONATI IN P.A. Il tetto di un anno vale solo per i ruoli direttivi (senza possibilità di rinnovo). Le altre cariche e collaborazioni sono “comunque” consentite. Resta confermato per tutte le posizioni affidate a pensionati il vicolo della gratuità (costo zero).

SCOMPARE FORESTALE, RIORDINO FORZE. Il ddl pone le basi per l’accorpamento della Forestale in un’altra forza (con tutta probabilità i Carabinieri). Si prevede inoltre un riordino di tutte le forze, dando spazio al merito.

SCURE SU PARTECIPATE. Verranno ridotte e per quelle che gestiscono servizi pubblici si prevede un numero massimo di ‘rossi’ dopo cui scatta la liquidazione. Si apre anche al commissariamento. Si va verso un dimezzamento delle camere di commercio. –

TAGLIO PREFETTURE. Si va verso un taglio netto che potrebbe portare anche a un dimezzamento, quel che ne rimarrà andrà a finire nell’Ufficio territoriale dello Stato, punto di contatto unico tra P.A. periferica e cittadini. Si farà piazza pulita degli uffici doppioni tra ministeri e Authority.

GRANDI OPERE. Un ‘taglia burocrazia’, al fine di semplificare ed accelerare, fino al dimezzamento dei tempi, le operazioni in caso di rilevanti insediamenti produttivi, opere di interesse generale o di interventi con effetti positivi sull’occupazione.

POTERI A PALAZZO CHIGI. Verranno precisate le funzioni di palazzo Chigi per il mantenimento dell’unità di indirizzo. Un rafforzamento della collegialità che si ritrova anche nelle nomine di competenza, in modo che le scelte passino per il Cdm. La delega riguarda pure la definizione delle competenze in materia di vigilanza sulle agenzie fiscali (come le Entrate).

P.A. DIGITALE. Arriva la ‘carta della cittadinanza digitale’, con il Governo delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi online. A guidare la svolta digitale ci penserà un dirigente ad hoc.

FREEDOM OF INFORMATION ACT ITALIANO. Tutti avranno il diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della P.A. Lo scopo è quello di spalancare gli archivi pubblici, anche se restano dei paletti, così da rendere possibile un controllo a 360 gradi anche sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

NUMERO UNICO PER EMERGENZE. Basterà chiamare il 112 per chiedere aiuto in ogni circostanza. L’idea è quella di realizzare centrali in ambito regionale che, raccogliendo la richiesta, siano in grado di smistarla al servizio interessato.

LIBRETTO UNICO AUTO. Si apre al trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall’Aci, al ministero dei Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione. Si va infatti verso un’unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.

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