Riforma fiscale, tutte le ipotesi sulle tre aliquote Irpef e chi ci guadagna di più
Il governo Meloni sta lavorando alla nuova riforma fiscale e, secondo quando emerso, potrebbe approvare il testo già la prossima settimana. Dopodiché, l'esecutivo avrà due anni di tempo per mettere in atto concretamente tutte le misure previste. Una delle riforme che dovrebbe avere l'impatto maggiore sulle tasse dei cittadini italiani è quella delle aliquote Irpef: come anticipato da diversi esponenti del governo e da una bozza del testo circolata negli ultimi giorni, ci saranno tre aliquote Irpef invece di quattro.
Come funziona adesso l'Irpef a quattro scaglioni
Il numero di aliquote non influenza direttamente la quantità di tasse pagate, dato che dipende dalle soglie di reddito e dalla percentuale di imposta prevista. Nel sistema attuale a quattro aliquote, impostato dal governo Draghi, la divisione è questa:
- Fino a 15mila euro di reddito, si paga il 23% di imposta. Questo non vale per i redditi al di sotto di una certa soglia, nella cosiddetta no tax area, che per i lavoratori dipendenti è fissata a 8.174 euro. Chi si trova nella no tax area, come suggerisce il nome, non paga tasse sul reddito.
- Da 15mila a 28mila euro di reddito, si paga il 25% di imposta.
- Da 28mila a 50mila euro di reddito, si paga il 35% di imposta.
- Oltre i 50mila euro di reddito annuale si paga il 43%, cioè l'aliquota massima prevista.
Questa è la divisione attualmente in vigore. Non è ancora definito quando la riforma fiscale del governo Meloni entrerà in vigore: il sistema a quattro aliquote potrebbe durare ancora diversi mesi, o anche più di un anno, a seconda di quanto tempo richiederà l'approvazione della legge e poi dei decreti per metterla in atto.
Per quanto riguarda il nuovo sistema a tre aliquote Irpef, nei testi circolati finora non c'è una indicazione chiara di come si intende dividerle. Ci sono, però, principalmente due ipotesi. Si ritiene probabile, infatti, che il cambiamento avverrà accorpando due scaglioni già esistenti.
Chi paga meno tasse con l'Irpef a tre aliquote: la prima ipotesi
La prima ipotesi circolata è quella che il governo decida di accorpare i due scaglioni centrali dell'attuale divisione. In questo modo, le tre aliquote Irpef sarebbero:
- Fino a 15mila euro di reddito, si paga il 23% di imposta. Questo escluderebbe ancora la no tax area, che dovrebbe essere uniformata per dipendenti e pensionati, ma non si sa se alzandola o abbassandola.
- Da 15mila a 50mila euro di reddito, si paga il 28% di imposta.
- Oltre i 50mila euro di reddito, si paga il 43% di imposta.
Come è chiaro, in questo caso sarebbe penalizzato chi si trova nella fascia tra i 15mila e i 28mila euro di reddito, che passerebbe dal 25% al 28% di tasse da pagare. In altre ipotesi, invece del 28% potrebbe essere il 27%, ma il concetto resta lo stesso.
Secondo le simulazioni basate sulla divisione 23%/28%/43%, chi ha un reddito sotto i 15mila euro continuerebbe a pagare la stessa quantità di Irpef, mentre chi prende 18mila euro all'anno pagherebbe complessivamente 90 euro in più di tasse. Chi prende 20mila euro vedrebbe un aumento di circa 150 euro (circa 100 euro se fosse al 27% invece che al 28%). Per 25mila euro di reddito, l'aumento sarebbe di circa 300 euro.
A guadagnarci sarebbero i redditi più alti. Ipoteticamente, infatti, chi ha un reddito di 35mila euro all'anno potrebbe risparmiare circa 100 euro (ma fino a 300 euro se l'aliquota fosse al 27% invece che al 28%). Con 50mila euro all'anno di reddito si avrebbero risparmi Irpef per 1.100 euro, e anche chi prende 60mila euro di reddito potrebbe pagare fino a 1.500 euro in meno ogni anno.
La seconda ipotesi per le tre aliquote Irpef e chi ci guadagna
Una seconda ipotesi su cui starebbero lavorando i tecnici del ministero dell'Economia è questa:
- Fino a 28mila euro di reddito, si paga il 23% di imposta.
- Da 28mila a 50mila euro di reddito, si paga il 33% di imposta.
- Oltre i 50mila euro di reddito, si paga il 43% di imposta.
In questo caso, sarebbe agevolato chi ha un reddito tra i 15mila e i 50mila euro. Rispetto al sistema attuale, infatti, questa fascia pagherebbe il 2% in meno di Irpef, lasciando intoccati lo scaglione più basso e quello più alto.
Con questa divisione, i risparmi sarebbero distribuiti tra tutte e tre le fasce, anche se gli scaglioni benestanti avrebbero comunque i benefici maggiori. Ipoteticamente, chi ha un reddito sui 20mila euro all'anno risparmierebbe circa 100 euro di Irpef. Un reddito da 35mila euro all'anno vedrebbe la tassa calare di circa 400 euro. Infine, chi prende 50mila euro all'anno pagherebbe fino a 700 euro in meno, così come chi ne prende 60mila.