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Riforma delle pensioni: pianse la Fornero, sorride l’Inps

Il 2012 è stato l’anno in cui sono state liquidate meno pensioni dal 2005. Ancora di meno quelle dei primi sei mesi del 2013. E nei prossimi anni si farà ancora “meglio”.
A cura di Danilo Massa
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La parola d'ordine, senza mezzi termini, era risparmiare e, considerati i dati del 2012 e dei primi sei mesi del 2013, l'obiettivo è stato raggiunto. La riforma Fornero ha prodotto i primi effetti, spostando in avanti l'età della pensione e permettendo all'Inps di liquidare un numero di pensioni inferiore rispetto ai precedenti anni. Si tratta soltanto di un primo passo, dal momento che nei prossimi anni l'età pensionabile continuerà ad aumentare grazie ad un costante ricalcolo sulla speranza di vita. Dal 2005 al 2011 il numero di pensioni liquidate è compreso tra il numero massimo di 399mila unità nel 2006 ad un minimo di 245mila raggiunto nel 2011, anno in cui sono entrate in vigore le finestre mobili che hanno spostato l'età pensionabile di 12-18 mesi.

Nel 2012, primo anno di applicazione della Legge Fornero, si è giunti ad un nuovo minimo: 228 mila nuove pensioni. Se nei primi sei mesi del 2012 sono stati 99mila i lavoratori che giunsero al meritato riposo, nello stesso periodo di quest'anno scendono ulteriormente a 96mila. Il fenomeno è stato accentuato dall'applicazione immediata nel settore pubblico del limite di 66 anni di pensionamento per le donne, mentre nel privato bisognerà attendere l'adeguamento graduale entro il 2018. Nel 2012 l'età media di pensionamento è aumentata di circa un anno rispetto al 2011, attestandosi sui 61,5 anni circa, accorpando i dati di pubblico e privato, pensione anagrafica e contributiva, uomini e donne. Età media che ha portato l'Italia a raggiungere la Germania (61,7 anni), superare ampiamente la Francia (59,3) e avvicinare Spagna (62,3), Regno Unito (63,1) e Svezia (63,8).

Le medie sono tuttavia ammorbidite da chi va in pensione a 55 anni. I dipendenti della polizia possono andare in pensione a 54,8 anni, mentre i militari a 57. In compenso se la vedono molto male i magistrati, che i ritirano all'età di 71 anni. Nel 2011 la riforma Fornero conteneva anche un delicato ritocco al rialzo dell'età di pensionamento delle Forze dell'ordine. La maggioranza bipartisan di allora fu bipartisan nel bocciare la proposta.

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