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Riforma della Scuola: il Governo va sotto al Senato

Primo stop sulle pregiudiziali di costituzionalità in Commissione Affari Costituzionali al Senato.
A cura di Redazione
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Comincia male il percorso del ddl di riforma della scuola al Senato della Repubblica. Il Governo è infatti andato sotto nella Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama per quel che concerne le pregiudiziali di costituzionalità. A quanto si apprende in queste ore, i voti contrari sono stati 10, così come quelli favorevoli, compreso il voto del presidente Anna Finocchiaro (per prassi la Presidenza non vota, cosa che sta generando ulteriori polemiche).

Decisivo parrebbe essere stato il voto di Mario Mauro, che solo pochi giorni fa aveva annunciato il suo abbandono della maggioranza di Governo, con il passaggio nel gruppo Grandi Autonomie e Libertà. Lo stesso Mauro ha spiegato come il suo voto sia stato determinato dalla convinzione che “la riforma della scuola sia scritta male dal punto di vista costituzionale” e che sia “necessario riscriverla nel più breve tempo possibile”.

Ma pesano anche le assenze dei membri del Nuovo Centro Destra, che non hanno partecipato al voto. Resta dunque quello della riforma della scuola uno snodo complicato per il Governo, anche tenendo conto delle tante perplessità all’interno dello stesso Partito Democratico. Nella direzione nazionale di ieri, Renzi ha aperto al confronto e si è detto disponibile a modifiche al provvedimento (senza modificare la struttura del provvedimento e la "riforma meritocratica" del meccanismo di nomina e promozione degli insegnanti): basterà a ricompattare il partito e a blindare la maggioranza che al Senato ha numeri risicati?

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