Riforma della giustizia, il governo incassa la fiducia alla Camera: M5s vota compatto a favore
Doppia fiducia incassata dal governo sulla riforma della giustizia. Alla Camera dei deputati è passata due volte la fiducia sulla legge Cartabia, con il voto favorevole dell’Aula per ognuno dei due articoli della legge. La fiducia era stata posta dal governo Draghi sulla riforma del processo penale, firmata dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, nella serata di domenica. I voti favorevoli sono stati 462 alla prima fiducia e 458 alla seconda. I contrati 55 alla prima e 46 alla seconda. Rientra anche la fronda del Movimento 5 Stelle, che alla fine voto sostanzialmente compatto a favore della riforma, con poche assenze.
Riforma giustizia, rientra fronda: M5s vota compatto
La seduta della Camera è terminata a notte inoltrata. A fare notizia è soprattutto la compattezza del Movimento 5 Stelle, che rispecchia quindi le promesse del suo leader in pectore, Giuseppe Conte. Netta la differenza rispetto al giorno prima, quando sulle pregiudiziali di costituzionalità si erano contate un quarto delle defezioni sul totale del gruppo: si è passati dal 66% di voti favorevoli di domenica a oltre l’87% di lunedì sulla prima fiducia. Non hanno preso parte al voto in 13 su 159, con sette deputati assenti perché in missione. Gli assenti per scelta sono stati l’ex sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, poi D’Arrando, Iorio, Mammì, Parentela, Segneri, Buompane, Federico, Frusone, Lorenzoni Gabriele, Misiti, Pignatone, Vianello.
La riforma della giustizia e il voto finale alla Camera
Nel Pd si registra la percentuale più alta dei votanti a favore della fiducia: dato vicino al 90%. La fiducia era stata posta nella notte tra domenica e lunedì, nonostante le veementi proteste di Alternativa c’è, che è tornata alla carica – con i cartelli alzati contro la riforma – anche in occasione del voto di questa notte. L’Aula di Montecitorio era chiamata a votare un testo diviso in due parti. La prima è una delega al governo che prevede, quindi, l’intervento dell’esecutivo per l’emanazione di alcuni decreti legislativi. La seconda riguarda norme che una volta approvata la legge entreranno subito in vigore. L’iter alla Camera non è, però, ancora terminato: stamattina dalle 9 si riprende con l’esame e la votazione degli ordini del giorno, mentre il voto finale sul testo arriverà in serata. Una volta approvata la riforma passerà al Senato per il via libera definitivo.