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Riforma del lavoro: l’appello di Bersani e i paletti di Alfano

Il segretario del Pd insiste sull’articolo 18: “Modifichiamolo e votiamo entro maggio”. Alfano pronto a discutere, ma pretende delle contropartite sulla giustizia.
A cura di Alfonso Biondi
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Il segretario del Pd insiste sull'articolo 18: "Modifichiamolo e votiamo entro maggio". Alfano pronto a discutere, ma pretende delle contropartite sulla giustizia.

Pier Luigi Bersani lancia l'appello a Monti e alle altre forze politiche: "Cambiamo l'articolo 18 prima di maggio". Il segretario del Partito Democratico, in un'intervista rilasciata a La Repubblica, conferma che l'intesa sulla riforma del lavoro è vicina e che manca "un po' di equilibrio". Domani, secondo quanto riferito da fonti governative, i segretari dei partiti di maggioranza riceveranno il testo della riforma dal Presidente del Consiglio Mario Monti.

Bersani: "Cambiamo l'articolo 18 e votiamo entro maggio"- Modificare la nuova formulazione dell'articolo 18, usando le paroline magiche "reintegro" e "modello tedesco", resta una priorità per i democratici, disposti a concedere qualcosa anche sulla flessibilità in entrata pur di trovare una sponda nel Pdl. Bersani e soci suggeriscono a Monti di prevedere un percorso che preveda il reintegro in caso di licenziamento non giustificato dalle motivazioni economiche."Diamo al giudice – ha dichiarato Bersani- la possibilità di scegliere soltanto per quei casi tra due opzioni: il reintegro o l'indennizzo. Se ci fosse solo il reintegro, capirei, ma io immagino altro". I democratici si sono anche detti pronti a far passare il testo in tempi brevi, magari approvandolo in uno dei rami del Parlamento prima delle elezioni amministrative previste per il 6 e 7 maggio.

Alfano fissa i paletti- Angelino Alfano ha risposto all'appello di Pier Luigi Bersani, convenendo che "fare insieme la riforma del lavoro è meglio che farla separati". La preoccupazione del Pdl, però, è che "l'agenda alla fine la faccia il sindacato e non il governo":  "Se il tentativo di qualcuno è non scontentare la Cgil- ha sottolineato l'ex Ministro della giustizia- il nostro obiettivo, ribadiamo, è non scontentare ciò che rappresenta il bene comune per gli italiani, anche in relazione alle richieste del mercato interno e internazionale". Pdl pronto al dialogo quindi, ma solamente a certe condizioni. E chissà che Alfano e soci non accontentino i democratici in cambio di qualche concessione sul fronte della giustizia, settore in cui l'ex Guardasigilli ha le idee chiare su ciò che andrà fatto: mantenere la responsabilità civile per i magistrati e varare una legge sulle intercettazioni "che crei un punto di equilibrio tra la necessità delle indagini e la tutela della privacy".

Casini: "Sul reintegro decide il governo"- Casini, come al solito, si schiera dalla parte del governo. Il leader dell'Udc ha detto di essere d'accordo con Pier Luigi Bersani, quando dice che bisogna votare la riforma prima delle elezioni amministrative; ma sul reintegro è fin troppo chiaro: "Decide il governo".

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