Riforma del lavoro, Alfano e Bersani soddisfatti ma prevedono correzioni in Aula
Il Governo ha già presentato al Parlamento il suo disegno di legge sulla riforma del lavoro che il Premier e il Ministro Fornero hanno illustrato ieri sera, ora la parola fine spetta alle Camere e ai partiti che, dopo giorni di accese polemiche intorno alle nuove misure in materia di mercato del lavoro, dovranno ora confrontarsi prima alla Camera e poi al Senato. E sicuramente di discussioni ce ne saranno parecchie viste le dichiarazioni del segretario del Pdl Angelino Alfano convinto che "in Parlamento potranno esserci ancora margini per migliorare questo testo".
Per Bersani è un importante passo avanti – E della stessa idea appare anche il leader dell'altro grande partito che appoggia il Governo , Bersani, che pur auspicando una rapida approvazione della riforma del lavoro parla di perfezionamenti in Aula. Insomma le ultime modifiche fatte dal Governo soprattutto in merito all'articolo 18 dello statuto dei lavoratori non sono bastate del tutto e i partiti contano di dare qualche altro aggiustamento alla legge finale da approvare in Aula. Una modifica che però è comunque "un passo avanti importantissimo" come dice il leader del Pd e che "risponde alle ansie che si stavano diffondendo in milioni di lavoratori".
Si prevedono altri perfezionamenti in Aula – Per Alfano e il Pdl andava bene anche la bozza precedente e la avrebbero approvata comunque perché "rappresentava un punto decoroso di equilibrio" per la riforma del lavoro, ma a questo punto con le correzioni apportate al testo il Pdl non esclude di poter presentare propri emendamenti correttivi in Aula. Il reintegro anche per i licenziamenti economici, reintrodotto anche se in maniera molto stringente, era una chiara richiesta da parte del Pd che in questo aveva appoggiato le rivendicazioni dei sindacati e soprattutto della Cgil ma che ha riaperto il patto verbale sottoscritto tra Governo e partiti.
Le reazioni dei sindacati – Per quanto riguarda i sindacati parole caute sono arrivate dalla leader della Cgil Camusso che non ha voluto commentare il ddl del Governo perché "non vorremmo ritrovarci sorprese, come in altre occasioni". Soddisfazione moderata da parte di Cisl e Uil che hanno accolto positivamente le piccole correzioni del Governo , "mi pare che la questione che ci preoccupava di più è stata definita in modo ragionevole" ha detto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni che però conferma le manifestazioni in programma nei prossimi giorni. Negativo il giudizio dell'Ugl, "le parole del ministro Fornero ci convincono ancora di più a dire di no a questa riforma" ha detto il leader del sindacato di destra Giovanni Centrella.