Riforma del fisco del governo Meloni, chi ci guadagna e come possono cambiare le aliquote Irpef
Il governo Meloni è pronto a lanciare la sua riforma fiscale. La prossima settimana dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la bozza di legge delega – almeno secondo quanto anticipato dal viceministro Leo, che al Tesoro ha avuto l'incarico di rivedere il regime fiscale – ma è già possibile fare qualche calcolo in base alle prime notizie filtrate dal ministero dell'Economia. Soprattutto per ciò che riguarda le aliquote Irpef, che interessano la maggioranza degli italiani. Giorgia Meloni ha parlato tempo fa di una riforma ambiziosa che avrebbe toccato tutti i settori della fiscalità. Nella legge delega, infatti, ci dovrebbero essere buone notizie anche per le imprese: si va verso la riduzione dell'Ires per le aziende che assumono determinate categorie di lavoratori, mentre l'Irap dovrebbe essere abolita progressivamente.
La novità più importante – almeno per la platea di interessati – è l'ennesima revisione delle aliquote Irpef. La direzione scelta dal governo Meloni – secondo quanto riportato sempre dal viceministro Leo – è quella dell'ulteriore semplificazione. Già con i governo Draghi le aliquote dell'imposta sono scese a quattro, l'idea dell'esecutivo è portarle a tre.
La situazione attuale è la seguente: fino a 15mila euro di reddito annuo si paga il 23%, tra i 15mila e i 28mila euro si sale al 25%, tra i 28mila e i 50mila euro si arriva al 35% e oltre i 50mila euro l'aliquota è del 43%. Il governo vuole accorpare le due fasce centrali e inglobarle in un'unica aliquota tra i 15mila e i 50mila euro. Ci sono due ipotesi: la prima, che vede l'aliquota al 27%, con un costo per lo Stato di 10 miliardi di euro, la seconda che la porta al 33%, con un costo di 6 miliardi di euro.
A livello puramente ipotetico chi guadagna tra i 15mila e i 28mila euro ci perderebbe in ogni caso, ma bisognerà capire come si deciderà di intervenire sulle detrazioni. A beneficiarne maggiormente sarebbe chi guadagna tra i 28mila e i 50mila euro, ma anche chi è oltre la soglia massima, perché comunque avrebbe una fascia di tassazione più bassa per la prima parte di reddito. Insomma, come confermato da molti osservatori la riforma dell'Irpef del governo Meloni agevolerebbe i redditi medio-alti.