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Riforma del fisco: cosa prevede la proposta di Tremonti

Ecco quali sono le principali novità che faranno parte della riforma fiscale voluta da Tremonti. La riforma verrà attuata in 3 anni.
A cura di Alfonso Biondi
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Governo

Oltre alla manovra finanziaria da 47 miliardi, sul tavolo dei Cdm di ieri c'era anche la riforma fiscale. Si tratta di un provvedimento la cui attuazione sarà modulata con più decreti legislativi (da emanare entro tre anni) e comunque avrà non pochi effetti sulle tasche degli italiani.  Al termine della riunione di ieri, Giulio Tremonti aveva parlato della volontà dell'esecutivo di "allargare la base imponibile riducendo le 470 forme di erosione che si sono accumulate negli anni. Si può immaginare– per Tremonti- un sistema a 3 aliquote, rimodulare altre forme di imposizione e tagliare la spesa pubblica per tagliare aliquote. Riservando come dividendo fiscale l’enorme bacino dell’evasione". Ecco quali sono i punti fondamentali del provvedimento:

ALIQUOTE IRPEF- Come già annunciato più volte, il superministro ha in testa la riduzione della aliquote Irpef da 5 a 3. Le aliquote saranno al 20%, 30% e 40%. Per attuare la norma, il governo "è delegato ad eliminare o ridurre in tutto o in parte i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale".

IVA- Accantonata l'idea di innalzare l'Iva di un punto percentuale per le aliquote più basse (10% e 20%), la bozza prevede una revisione graduale delle attuali aliquote, considerati anche "gli effetti inflazionistici prodotti da un aumento". Necessario poi il coordinamento con l'accisa al fine di evitare "effetti di duplicazione".

RENDITE FINANZIARIE- Ad esclusione dei titoli di Stato, la tassazione sulle rendite finanziarie dovrebbe essere innalzata fino al 20%.

IRAP- L'esecutivo mira ad eliminare in maniere graduale l'imposta regionale sulle attività produttive "con prioritaria esclusione dalla base imponibile del costo del lavoro". La tassa, attualmente, porta nelle casse dello Stato qualcosa come 40 miliardi di euro.

AIUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA- Per quanto riguarda i nuovi investimenti e l'attrazione degli investimenti esteri, sarà possibile dedurre il capitale di rischio attraverso quello che la legge delega definisce Ace (aiuto alla crescita economica). Il capitale di rischio è valutato "tramite l'applicazione di un rendimento nozionale al nuovo capitale proprio".

IMPOSTA SUI SERVIZI- Si tratta di un elemento molto importante della bozza. L'imposta in questione accorperà l'imposta di servizio, le imposte ipotecarie e catastali, l'imposta di bollo, la tassa sulle concessioni governative, la tassa sui contratti di borsa, l'imposta sulle assicurazioni e l'imposta sugli intrattenimenti.

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