Riforma degli ammortizzatori sociali: per la Fornero prenderà il via nel 2013
Il quarto incontro tra governo e parti sociali sulla riforma del lavoro si apre con un annuncio del Ministro Fornero: "La riforma degli ammortizzatori sociali non potrà partire prima dell'autunno 2013″. Fino ad allora resterà quindi in piedi la normativa attuale. " Oggi dobbiamo gestire la crisi con gli strumenti che abbiamo" ha sottolineato la Fornero.
I due pilastri della riforma degli ammortizzatori- La riforma degli ammortizzatori sociali, secondo il Ministro del lavoro, prenderà il via con "il riordino della cassa integrazione guadagni, l'assicurazione per disoccupazione involontaria, il rafforzamento strumenti degli sostegno al reddito, e il riordino degli incentivi". Nello specifico, il sistema che intende configurare l'esecutivo poggerà su due pilastri. Il primo sarà la tutela del posto di lavoro grazie alla cassa integrazione guadagni, che tornerà a comprendere "credito, assicurazioni e il commercio sotto i 50 dipendenti". Nella cassa integrazione, secondo l'impostazione della Fornero, dovrebbero venir cancellate alcune causali come la cessazione di attività e il fallimento; nei casi di chiusura di aziende, ad esempio, non sarà più possibile ricorrere alla cassa integrazione. Il secondo pilastro della riforma si fonda sulla "tutela con sistema assicurativo per indennità per disoccupazione involontaria". Tradotto: sia i lavoratori che le imprese dovranno contribuire contro il rischio di perdere il posto di lavoro. Il nuovo sussidio di disoccupazione previsto dal governo sarà esteso a tutti i settori e sostituirà tutti i tipi di indennità che oggi entrano in gioco dopo la perdita del lavoro (disoccupazione ordinaria, con requisiti ridotti, mobilità, disoccupazione speciale).
Camusso: "2013 troppo ottimistico"- "Non sappiamo quanto ancora dureranno gli effetti della crisi" ha sentenziato il segretario della Cgil Susanna Camusso, facendo quindi notare che collocare la riforma degli ammortizzatori sociali nell'autunno del 2013 è "troppo ottimistico". Il problema grosso, per il sindacato, riguarda le risorse. Sul profilo twitter della Cgil si legge questa dichiarazione della Camusso: "Dubito che, se non ci si mettono risorse, ci sarà una diminuzione e non un allargamento delle tutele". E su questo punto anche Bonanni sembra perplesso: " Se non viene chiarito quanti soldi abbiamo e cosa vogliamo farne, diventa tutto diventa più nebuloso" ha tuonato il leader della Cisl. Angeletti, infine, avrebbe fatto notare al Ministro che la riforma può funzionare solamente se "si risolve il nodo delle risorse".
Contratti precari più onerosi per le imprese- Nel corso dell'incontro s'è parlato anche del nodo precarietà. Il governo sembra orientato a concedere incentivi alle imprese che stabilizzano chi ha contatti precari. L'obiettivo resta quello di "organizzarli meglio", in modo tale ci sia convenienza a stipulare contratti stabili rispetto a quelli precari, magari rendendo più costosi questi ultimi. Possibile che dei contratti se ne parli nel prossimo incontro di giovedì.