Riforma Costituzione: Governo ancora ko col voto segreto
La giornata nerissima di Matteo Renzi, dopo il nulla di fatto del nuovo incontro con Silvio Berlusconi (che non ha sciolto i nodi delle soglie di sbarramento e delle preferenze) e dopo la mazzata dei dati Istat (che hanno stimato il Pil in flessione dello 0,2% e l'entrata del Paese nella fase di recessione tecnica), si è chiusa con un nuovo clamoroso stop al Senato. Durante la votazione degli emendamenti alla riforma costituzionale Renzi – Boschi, infatti, il Governo è stato battuto, a scrutinio segreto, sull'emendamento 123 all'articolo 30 del ddl. L'emendamento, che porta la prima firma della senatrice di Sinistra Ecologia e Libertà De Petris, comporta modifiche al nuovo articolo 117 della Costituzione, rendendo esclusiva la competenza delle Regioni in materia di rappresentanza in Parlamento delle minoranze linguistiche.
A favore dell'emendamento di Sel hanno votato in 140, mentre 135 sono stati i voti contrari. La presidente di turno del Senato, la democratica Fedeli ha immediatamente sospeso la seduta, scatenando per questo l'ira delle opposizioni. Mentre sui social network i grillini esultano, ricordando che con il voto segreto le cose sarebbero potute andare in modo diverso: