Riforma costituzionale, maratona al Senato: si lavorerà 7 giorni su 7, dalle 9:30 alle 24
In queste ore vi abbiamo raccontato delle tante polemiche intorno alla discussione al Senato del disegno di legge costituzionale Renzi – Boschi, con la presentazione di oltre 7800 emendamenti e con l'inizio delle votazioni slittato di ore a causa dell'ostruzionismo dell'opposizione, in particolar modo di Sinistra Ecologia e Libertà e del Movimento 5 Stelle. Da più parti si era ipotizzato addirittura il ricorso alla ghigliottina, per troncare il dibattito in Aula e molte erano state le pressioni sul Presidente del Senato Pietro Grasso affinché mettesse in campo quanto in suo potere per "velocizzare" il dibattito.
Alla fine, a dirimere la questione è stata la conferenza dei capigruppo, che, dopo la discussione preliminare di 50 ore, ha deciso di mettere nero su bianco la nuova proposta di calendario: i lavori, a partire da lunedì 28 luglio, cominceranno alle 9:30 del mattino e finiranno alle 24, con una sola pausa dalle 13:30 alle 15. Tale maratona servirà a far sì che possano essere approvati prima della pausa estiva anche gli altri decreti in scadenza, tra cui il decreto cultura che sarà discusso a partire da lunedì prossimo. È stato il capogruppo del Partito Democratico Zanda a spiegare: "Abbiamo chiesto ai gruppi che riducessero consistentemente gli emendamenti tenendo quelli politicamente più rilevanti ma questa richiesta non è stata accolta e allora abbiamo proposto che si operasse sull'orario di lavoro per dilatarlo il più possibile così lavoreremo dalle 9 all 24 a partire da lunedi prossimo compresi i fine settimana. Pensiamo che in questo modo i tempi verrano accorciati e ribadiamo l'esigenza forte che la riforma che è al Senato solo in prima lettura venga approvata prima che inizi il brevissimo periodo di vacanze di ferragosto". In Aula poi la discussione è proseguita in maniera serrata, con Forza Italia che, per bocca del capogruppo Romani, non ha votato per il nuovo calendario.