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Riforma Costituzionale e legge elettorale: in Parlamento prova di forza del Governo

Prosegue la discussione sulla riforma della Costituzione (alla Camera dei deputati) e sulla nuova legge elettorale (al Senato della Repubblica): ecco a che punto siamo.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui si conclude il semestre italiano di Presidenza dell’Unione Europea (con il discorso del Presidente del Consiglio a Strasburgo), il Governo affronta due passaggi parlamentari di grande rilevanza, con la discussione contemporanea della nuova legge elettorale e del ddl di riforma costituzionale Renzi – Boschi. Al Senato della Repubblica è infatti ripartita la discussione sulla legge elettorale, incardinata giovedì scorso in assemblea nonostante la Commissione Affari Costituzionali non avesse ancora completato l’esame della valanga di proposte di modifica presentata. Peraltro, la possibilità di presentare emendamenti al testo terminerà alle 20 di stasera e si attendono le (molto probabili) modifiche del Governo.

Come vi abbiamo spiegato meglio nel dettaglio, l’Italicum dovrebbe subire alcune modifiche sostanziali rispetto alla versione votata dalla Camera dei deputati (anche se si attendono conferme definitive in tal senso):

Il territorio sarà diviso in 100 circoscrizioni, con il numero di seggi da attribuire nei collegi plurinominali che sarà determinato sulla base dei risultati dell’ultimo censimento generale della popolazione (in ogni caso non inferiore a tre e non superiore a sei).

Ogni candidato potrà essere inserito in 10 collegi diversi, con l’elezione dei capilista che sarà “bloccata sul modello dei collegi uninominali” (secondo Renzi tale meccanismo porterà all’elezione di due terzi dei parlamentari con le preferenze, un terzo con il sistema dei collegi)

Il premio di maggioranza dovrebbe andare alla lista e non più alla coalizione, al raggiungimento della soglia del 40% (o dopo l’eventuale ballottaggio), mentre la soglia di sbarramento dovrebbe essere unificata al 3% (con la fine della differenziazione fra partiti che si coalizzano e che scelgono di andare da soli)

Contemporaneamente alla Camera dei deputati prosegue l’esame del ddl Renzi – Boschi, “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”, già approvato in prima deliberazione dal Senato della Repubblica. Il testo non presenta modifiche di rilievo rispetto alla versione licenziata (tra mille polemiche e contestazioni) dal Senato lo scorso 8 agosto (qui una scheda di approfondimento) e già dalle prime battute di questa mattina si registrano interventi molto duri da parte dei gruppi del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia e Libertà.

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