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Riduzione orario di lavoro, la proposta di legge è ferma alla Camera: “La destra vuole affossarla”

Il Parlamento starebbe per discutere una proposta di legge, presentata dal Pd, Avs, Europa Verde e M5s per ridurre l’orario di lavoro a parità di salario, ispirata al modello della settimana corta. Si chiama “Lavorare meno per vivere meglio” e ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, aumentare la produttività e garantire maggiore giustizia sociale.
A cura di Francesca Moriero
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AGGIORNAMENTO

"Chiediamo di avviare una sperimentazione con l'obiettivo di ridurre l'orario di lavoro definito ‘normale' nel nostro ordinamento, è quello che si sta facendo in molte parti del mondo, in Europa ovunque: è un modello che ha dato risultati definiti dalle imprese e dai lavoratori positivi, che si organizzi nella settimana corta o in altre forme di rimodulazione dell'orario. In questo modo aumenta produttività e migliorano le condizioni di vita", ha dichiarato Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi e Sinistra, in un'intervista al quotidiano il manifesto.

Sebbene ci siano già diversi studi a sostegno e nonostante le esperienze già in corso in altri Paesi europei, la proposta di legge a firma dell'opposizione sulla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, sembrava restare tuttavia ancora in stand-by alla Camera.

Pochi minuti fa però l'aula della Camera ha votato a favore del rinvio in commissione Lavoro della proposta di legge di Avs, M5s e Pd sulla riduzione dell'orario di lavoro. Il rinvio è stato approvato con appena 29 voti di differenza.

Il governo Meloni, che si era presentato come "attento alle istanze sociali", come dichiara lo stesso leader di Alleanza verdi e Sinistra, sembrerebbe orientato a bocciare la proposta.

L'iniziativa, chiamata "Lavorare meno per vivere meglio", è frutto di un'intesa tra le opposizioni e vede come primo firmatario Nicola Fratoianni (AVS), affiancato da Angelo Bonelli (Europa Verde), Giuseppe Conte (M5s) e la leader del Partito Democratico Elly Schlein.

Cosa prevede la proposta di legge sulla riduzione dell'orario di lavoro

L'obiettivo della legge sarebbe quello di restituire tempo ai lavoratori, migliorando la qualità della vita e garantendo maggiore giustizia sociale: "Il tempo è diventato un bene prezioso e ha un impatto diretto sulla felicità delle persone", ha dichiarato Fratoianni in un video sui social. "Lavorare deve servire a vivere, non il contrario".

Il dibattito in Italia si è riacceso dopo il recente via libera alla settimana lavorativa corta in Spagna: attualmente, solo alcune grandi aziende come Intesa Sanpaolo, Lamborghini e Luxottica offrono la possibilità di distribuire le ore lavorative su quattro giorni invece di cinque. Le esperienze internazionali mostrano che la diminuzione delle ore di lavoro potrebbe portare benefici significativi: maggiore produttività, miglior equilibrio tra vita privata e professionale e una riduzione dello stress.

L'Italia lavora più di altri Paesi, ma con meno risultati

Secondo i dati OCSE, l'Italia è tra i Paesi con il più alto numero di ore lavorate in Europa: una media di 1.734 ore all'anno, ben al di sopra di Germania (1.360 ore) e Francia (1.522 ore). Questo però non si traduce in maggiore produttività né in salari più elevati. Per questo il Paese si posiziona al 22° posto in classifica. Al contrario, dal 1990 al 2020, secondo i dati, l'Italia è stato l'unico Paese OCSE a registrare un calo degli stipendi medi annuali (-2,9%), mentre Francia e Germania hanno visto aumenti superiori al 30%.

"In epoca pre-pandemia l’orario medio di lavoro in Italia risultava tra i più alti dell'Eurozona dopo la Grecia e l'Estonia, anche se questo non si è accompagnato a una crescita dei livelli della produttività, né dei salari", si legge in un comunicato a firma Movimento 5 Stelle.

"La settimana corta porta numerosi benefici per i lavoratori, perché un giorno di pausa supplementare offre loro la possibilità di recuperare completamente le forze, il che implica meno giorni di assenza per malattia; per le imprese, perché aumenta la soddisfazione dei dipendenti e, di conseguenza, anche la loro produttività; per l'ambiente, per via dei minori consumi di carburante da parte dei lavoratori e di una diminuzione dei costi dell’energia per le imprese. Dunque, se FdI, Lega e Forza Italia hanno veramente a cuore le sorti dei cittadini non gli resta che votarla, facendo fare al Paese un salto nel futuro e non l'ennesimo ritorno al passato".

Come funziona la proposta sulla riduzione dell'orario di lavoro e quali effetti potrebbe avere

La proposta si basa su accordi collettivi tra imprese, sindacati e rappresentanze dei lavoratori: l'obiettivo sarebbe quello di portare l'orario settimanale standard da 40 a 32 ore, mantenendo lo stesso stipendio e accompagnando la transizione con investimenti in formazione e innovazione. Uno studio dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha analizzato l'impatto della riduzione delle ore lavorative in vari contesti globali: i risultati mostrano che le settimane lavorative concentrate su meno giorni migliorerebbero l'equilibrio tra vita privata e professionale; un numero eccessivo di ore di lavoro avrebbe invece conseguenze negative sulla salute e sul benessere; per quanto riguarda invece la flessibilità oraria, se ben gestita, potrebbe portare a un miglioramento della qualità della vita dei lavoratori senza compromettere la produttività.

Insomma, stando ai dati, la settimana corta potrebbe rappresentare una svolta per le persone e anche per il mercato del lavoro italiano, favorendo un modello più sostenibile e inclusivo. Ora la palla passa al Parlamento.

L'aula della Camera rinvia la proposta in commissione Lavoro

È notizia di pochi minuti fa che il deputato Walter Rizzetto (FdI), presidente della commissione Lavoro della Camera, ha chiesto di rinviare in commissione la proposta di legge presentata dalle opposizioni. In Aula della Camera, Rizzetto ha fatto riferimento a delle "criticita'" emergenti sotto il profilo delle coperture finanziarie della proposta e di "rilievi" mossi dalla Commissione Bilancio: "Arriviamo in Aula senza un avallo completo della commissione e senza un mandato al relatore, serve un momento di riflessione".

Immediata la reazione delle opposizioni: Nicola Fratoianni ha dichiarato: "Ci risiamo, scappate un'altra volta, come ogni volta in cui c'e' una difficolta", per poi aggiungere: "Lo avete fatto sul salario minimo, siete scappati sulla liberazione di un torturatore. Come ogni volta in cui bisogna confrontarsi con la realtà e bisogna dare risposte non tanto all'opposizione ma al Paese e agli italiani".

Dure critiche anche da Arturo Scotto, deputato e capogruppo del Pd in commissione Lavoro: "La tecnica è sempre la stesa: scappare. Lo dico a futura memoria perchè le carte siano messe a posto. La commissione bilancio non si è mai pronunciata, evitate di giocare a rimpiattini fra di voi. Siccome non ce la fate a bocciare una proposta che è popolare scegliete di mandarla alle calende greche".

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