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Riccardo Bossi è indagato per truffa sul reddito di cittadinanza, l’avrebbe preso per più di tre anni

Riccardo Bossi, primogenito di Umberto Bossi, è indagato per truffa ai danni dello Stato perché avrebbe ricevuto il reddito di cittadinanza per 43 mensilità senza averne diritto: si parla di circa 12mila euro in tutto, circa 280 euro al mese. La Procura di Busto Arsizio va verso la richiesta di rinvio a giudizio.
A cura di Luca Pons
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Riccardo Bossi nel 2016
Riccardo Bossi nel 2016

Riccardo Bossi, figlio maggiore del fondatore della Lega Umberto Bossi, è indagato per truffa ai danni dello Stato dalla Procura di Busto Arsizio, in provincia di Varese. Secondo gli inquirenti, Bossi avrebbe percepito il reddito di cittadinanza per 43 mensilità (circa tre anni e mezzo) tra il 2020 e il 2023.

Stando alla ricostruzione della Procura, Bossi avrebbe percepito ogni mese 280 euro, per 43 mesi. Questo porta la somma totale a circa 12mila euro complessivi nell'arco dei tre anni e mezzo. Il problema è che il reddito di cittadinanza era erogato come sostegno al pagamento dell'affitto di un appartamento. Sarebbe emerso, invece, che da quell'appartamento Bossi era già stato sfrattato da tempo perché moroso. Insomma, nessun pagamento e quindi nessuna motivazione per ricevere il Rdc per 43 mesi. Questo è l'apparente motivo alla base della contestazione del reato.

L'avviso di conclusione delle indagini è stato depositato dalla magistrata Nadia Alessandra Calcaterra, che a breve chiederà il rinvio a giudizio. Starà poi al giudice per le indagini preliminari valutare se andare avanti o meno con il procedimento. Riccardo Bossi, che risulta essere assistito dall'avvocato Federico Magnante, per ora ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Avrà comunque venti giorni di tempo per chiedere di essere ascoltato dagli inquirenti, e per depositare eventuali memorie difensive.

Riccardo Bossi ha 44 anni, è nato il 6 maggio 1979. È figlio di Umberto Bossi e della sua prima moglie, Gigliola Guidali. La sua esperienza nel partito fondato dal padre è stata breve e piuttosto marginale – ha fatto da assistente all'eurodeputato Francesco Speroni – mentre per anni ha lavorato come pilota di rally. Dal 2005 al 2010 è stato sposato con Maruscka Abbate, con cui ha avuto una figlia. Non è la prima volta che il primogenito del Senatur ha dei problemi con la giustizia. Nel 2016, fu condannato per appropriazione indebita in primo grado a un anno e otto mesi di carcere. L'accusa era di aver sottratto circa 158mila euro alle casse della Lega Nord e di averle usate per spese personali.

Si trattava della cosiddetta inchiesta "The family", dalla scritta trovata su una cartelletta che conteneva le presunte spese della famiglia Bossi. Il caso era poi caduto perché la Lega – sotto la guida di Matteo Salvini – non aveva fatto denuncia, e quindi il processo non aveva potuto proseguire. In passato, Riccardo Bossi ha ricevuto altre condanne in primo grado per truffa e insolvenza fraudolenta: a Busto Arsizio comprò un Rolex e dei gioielli senza pagare, e lo stesso fece a Varese con delle parti per la sua auto, stando alle sentenze.

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