video suggerito
video suggerito
Covid 19

Riaprono i centri estivi, bambini divisi per fasce d’età in mini-gruppi: ecco le regole

Dal 18 maggio potrebbero riaprire i centri estivi per i bambini, almeno quelli all’aperto. Per gli altri bisognerà aspettare il primo giugno. Le regole da seguire saranno tante, con i bambini divisi in mini-gruppi formati da più o meno minori in base alla loro età. Vediamo quali saranno tutte le regole da seguire.
A cura di Stefano Rizzuti
2.284 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La riapertura dei centri estivi potrebbe arrivare anche prima del previsto. Secondo quanto anticipa il Sole 24 Ore i percorsi all’aperto verranno riattivati già dal 18 maggio per i bambini dai tre anni in su: si potrà accedere ai centri in parchi e giardini. Poi dal primo giugno verranno attivati i servizi educativi per i bambini da 0 a 6 anni e i centri estivi con gli spazi per bimbi e ragazzi anche nelle strutture delle scuole, degli asili, delle ludoteche e degli oratori. È Repubblica a spiegare quali saranno tutte le regole predisposte dal tavolo tra Anci, il governo e la Società italiana di pediatria e ora allo studio del Comitato tecnico-scientifico.

Prima di entrare tutti i bambini dovranno sottoporsi alla misurazione della temperatura. Sarà obbligatorio lavarsi le mani all’ingresso dei cortili o degli spazio di gioco, sia aperti che chiusi. Inoltre i genitori dovranno presentare il certificato medico per far accedere i loro bimbi ai centri. Inoltre appena vengono avvertiti i primi sintomi i piccoli non potranno più accedere. L’intesa si basa su tre pilastri: il primo riguarda le regole per la riapertura di parchi e giardini (anche per chi ha meno di tre anni) e l’accesso dei più piccoli insieme ai genitori, il secondo è per l’attività dei bambini sopra i tre anni con un educatore, il terzo è per i servizi educativi per la fascia 0-6 anni con tanto di attività ludico-creative.

Le regole per l’accesso ai centri estivi

Per accedere ai centri bisognerà presentare un certificato medico: i pediatri, quindi, dovranno valutare le condizioni di salute dei bambini. Bisognerà stabilire i criteri di priorità per valutare l’accesso ai servizi. In sostanza si dovrà dare la precedenza alle famiglie con più difficoltà a conciliare il lavoro e la cura dei bambini, come per esempio nei casi in cui lavorino entrambi i genitori. Priorità anche per i casi di disabilità e per i genitori per cui il lavoro è incompatibile con lo smart working.

I genitori dovranno portare i figli ai centri con orari differenziati: gli ingressi saranno scaglionati con intervalli di 5-10 minuti per evitare l’affollamento. Dove possibile si deve ricorrere a ingressi diversi. I genitori, inoltre, non potranno accedere alle aree in cui si svolgono le attività. Tutti gli operatori, così come i genitori che accompagnano i bambini, devono indossare la mascherina. Per i bambini, invece, bisognerà attendere le decisioni del Comitato per capire chi dovrà indossarle e chi no sulla base delle fasce d’età. Sarà necessario, per le strutture, sanificare quotidianamente tutte le aree interessate e tutti gli strumenti utilizzati.

Quali saranno i gruppi dei bambini nei centri estivi

I bambini verranno divisi in mini-gruppi, formati da pochissimi minori. Verranno evitati i contatti tra gruppi diversi e l’operatore che li seguirà sarà sempre lo stesso. Il numero di bambini per ogni gruppo verrà stabilito sulla base delle fasce d’età. Per i bimbi da 0 a 3 anni ci sarà un adulto ogni tre bambini. Per la fascia 3-5, il rapporto è un adulto ogni cinque bimbi. Per la fascia 6-10, invece, il rapporto è uno a sette. Per i disabili, invece, ci sarà un adulto per ogni bambino.

2.284 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views