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Riaprono i centri estivi, bambini divisi per fasce d’età in mini-gruppi: ecco le regole

Dal 18 maggio potrebbero riaprire i centri estivi per i bambini, almeno quelli all’aperto. Per gli altri bisognerà aspettare il primo giugno. Le regole da seguire saranno tante, con i bambini divisi in mini-gruppi formati da più o meno minori in base alla loro età. Vediamo quali saranno tutte le regole da seguire.
A cura di Stefano Rizzuti
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La riapertura dei centri estivi potrebbe arrivare anche prima del previsto. Secondo quanto anticipa il Sole 24 Ore i percorsi all’aperto verranno riattivati già dal 18 maggio per i bambini dai tre anni in su: si potrà accedere ai centri in parchi e giardini. Poi dal primo giugno verranno attivati i servizi educativi per i bambini da 0 a 6 anni e i centri estivi con gli spazi per bimbi e ragazzi anche nelle strutture delle scuole, degli asili, delle ludoteche e degli oratori. È Repubblica a spiegare quali saranno tutte le regole predisposte dal tavolo tra Anci, il governo e la Società italiana di pediatria e ora allo studio del Comitato tecnico-scientifico.

Prima di entrare tutti i bambini dovranno sottoporsi alla misurazione della temperatura. Sarà obbligatorio lavarsi le mani all’ingresso dei cortili o degli spazio di gioco, sia aperti che chiusi. Inoltre i genitori dovranno presentare il certificato medico per far accedere i loro bimbi ai centri. Inoltre appena vengono avvertiti i primi sintomi i piccoli non potranno più accedere. L’intesa si basa su tre pilastri: il primo riguarda le regole per la riapertura di parchi e giardini (anche per chi ha meno di tre anni) e l’accesso dei più piccoli insieme ai genitori, il secondo è per l’attività dei bambini sopra i tre anni con un educatore, il terzo è per i servizi educativi per la fascia 0-6 anni con tanto di attività ludico-creative.

Le regole per l’accesso ai centri estivi

Per accedere ai centri bisognerà presentare un certificato medico: i pediatri, quindi, dovranno valutare le condizioni di salute dei bambini. Bisognerà stabilire i criteri di priorità per valutare l’accesso ai servizi. In sostanza si dovrà dare la precedenza alle famiglie con più difficoltà a conciliare il lavoro e la cura dei bambini, come per esempio nei casi in cui lavorino entrambi i genitori. Priorità anche per i casi di disabilità e per i genitori per cui il lavoro è incompatibile con lo smart working.

I genitori dovranno portare i figli ai centri con orari differenziati: gli ingressi saranno scaglionati con intervalli di 5-10 minuti per evitare l’affollamento. Dove possibile si deve ricorrere a ingressi diversi. I genitori, inoltre, non potranno accedere alle aree in cui si svolgono le attività. Tutti gli operatori, così come i genitori che accompagnano i bambini, devono indossare la mascherina. Per i bambini, invece, bisognerà attendere le decisioni del Comitato per capire chi dovrà indossarle e chi no sulla base delle fasce d’età. Sarà necessario, per le strutture, sanificare quotidianamente tutte le aree interessate e tutti gli strumenti utilizzati.

Quali saranno i gruppi dei bambini nei centri estivi

I bambini verranno divisi in mini-gruppi, formati da pochissimi minori. Verranno evitati i contatti tra gruppi diversi e l’operatore che li seguirà sarà sempre lo stesso. Il numero di bambini per ogni gruppo verrà stabilito sulla base delle fasce d’età. Per i bimbi da 0 a 3 anni ci sarà un adulto ogni tre bambini. Per la fascia 3-5, il rapporto è un adulto ogni cinque bimbi. Per la fascia 6-10, invece, il rapporto è uno a sette. Per i disabili, invece, ci sarà un adulto per ogni bambino.

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