Riaperture per bar, ristoranti, cinema e parrucchieri: ecco quando sarà possibile
Da Palazzo Chigi arriva un messaggio forte e chiaro alle Regioni e a una parte del governo che preme per le riaperture: finché non cambia la situazione epidemiologica non ci saranno ulteriori stravolgimenti, avevamo una carta da giocare e la decisione è ricaduta sul ritorno in presenza per le scuole fino alla prima media in zona rossa. Per ora le riaperture finiscono qui. Proprio su pressione dell'ala aperturista (o meglio riaperturista) – composta da Lega, Forza Italia e Italia Viva – è stato inserito un passaggio nel nuovo decreto Covid di aprile, che prevede che, con una delibera del Consiglio dei ministri, si possa in qualsiasi momento cambiare le regole in vigore fino a fine mese.
Giovedì ci sarà l'incontro Stato-Regioni, a cui parteciperanno, oltre ai governatori e alla ministra Gelmini, anche il presidente del Consiglio Draghi e il ministro Franco. Si dovrebbe parlare di Recovery plan, ma non sarà l'argomento principale. Le Regioni chiederanno al governo di riaprire le attività chiuse. Draghi, però, non ha nessuna intenzione di convocare la cabina di regia prima della fine della settimana prossima, il 16 aprile, quando ci saranno i nuovi dati del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e la campagna di vaccinazione dovrebbe aver raggiunto le 500mila somministrazioni al giorno. Fino ad allora, difficile che si muova qualcosa. E proprio l'avanzamento della campagna vaccinale potrà essere decisivo come requisito per la riapertura, che ad esempio potrebbero avvenire nelle Regioni che hanno immunizzato tutti gli over 70.
Perciò la data del 20 aprile sembra centrale: non tanto per nuove aperture, quanto per nuove decisioni. Dati alla mano, passato il fine settimana di metà aprile, si potranno scandire le priorità, sperando che la situazione epidemiologica sia migliorata e che la curva sia in calo. Si punta a far riaprire bar e ristoranti a pranzo, magari fino alle 16 – in un primo momento – per evitare l'orario dell'aperitivo. Il Miur vorrebbe che tutti gli studenti tornassero a scuola almeno un mese prima della fine dell'anno, compresi i ragazzi delle superiori delle zone rosse. Pesa la promessa di Franceschini a cinema e teatri, pronti a riaprire dal 27 marzo e ancora in attesa di conoscere il proprio destino. I parrucchieri e i barbieri chiedono di essere reinseriti nelle attività essenziali in zona rossa, mentre le palestre e le piscine, chiuse ormai da mesi, attendono novità per maggio.