Riapertura delle discoteche, entro domani nuovo protocollo al Cts per ripartire il 1 luglio
Giugno è il mese delle ultime riaperture, che continueranno fino al primo luglio e che verranno anticipate man mano che le Regioni entreranno in zona bianca. I tempi potrebbero accelerare ulteriormente rispetto al calendario previsto dal governo Draghi, visto che entro il 21 giugno quasi tutta l'Italia sarà in zona bianca. Sulle riaperture, però, c'è ancora un nodo importante da sciogliere: come e quando potranno ripartire le discoteche. Ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha ricevuto le associazioni di gestori delle discoteche, per cercare di avvicinarsi a una soluzione. Da parte sua, e d'accordo con il collega Sileri, Costa spinge da settimane per l'identificazione di una data per la riapertura dei locali da ballo.
La chiave è stata trovata da giorni e rilanciata un po' da tutti, dai sottosegretari alle Regioni, dai gestori ai politici: utilizzare il green pass per accedere alle discoteche. La riunione di ieri tra Costa e i gestori si è conclusa con la decisione di presentare un nuovo protocollo di sicurezza al Comitato tecnico scientifico, che tenga conto dei pericoli che possono esserci per il contagio. L'obiettivo fissato è il 1 luglio, che vorrebbe dire anche avere altri 20 giorni davanti in cui molti giovani saranno vaccinati, e in generale dando modo alla situazione epidemiologica di migliorare ulteriormente prima della riapertura.
Sul protocollo da presentare al Cts, però, ci sono ancora alcuni dubbi. Il punto centrale è senz'altro il green pass e la differenziazione tra locali all'aperto e al chiuso (e in generale tra spazi interni ed esterni), che dovrebbe comportare una differenza di capienza. Resta da sciogliere il nodo mascherina, con alcuni gestori che si sono detti pronti a far rispettare temporaneamente l'obbligo nei locali pur di riaprire il primo luglio e altri che pensano sia impossibile vista la natura dell'attività. "È stato un incontro molto utile – ha commentato Costa – Ho incontrato persone disponibili a condividere un percorso per la riapertura delle discoteche, nella consapevolezza che non può avvenire dall'oggi al domani ma deve essere graduale". Il sottosegretario ha sottolineato che la politica ha il dovere di "dare una risposta" ad un settore che "offre lavoro a 100mila addetti" e "da 16 mesi è chiuso".
Ora si attende la presentazione del protocollo al Comitato tecnico scientifico, che Costa solleciterà personalmente affinché la risposta sia rapida. Entro domani i gestori produrranno un nuovo documento che potrà essere modificato e discusso dagli esperti: "Dal punto di vista del controllo della trasmissione e del tracciamento – ha spiegato Costa – è più facile controllare cento ragazzi in un locale che fuori". Il sottosegretario ha insistito sul fatto che "dare una risposta ci aiuta a distendere il clima", poi ha aggiunto che la riapertura delle discoteche può avere anche una sorta di valore pedagogico: "Se passa il messaggio che vaccinarsi è riacquistare porzioni di libertà compresse, credo questo possa rappresentare uno stimolo a vaccinarsi per cittadini ancora scettici".