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Report, l’ex ministro Giancarlo Galan ammette di aver mentito sul caso Ruby: “L’ho fatto per Berlusconi”

Intervistato dai giornalisti di Report, Giancarlo Galan, ex presidente della Regione Veneto e due volte ministro nei governi Berlusconi, ha spiegato di aver testimoniato il falso sul caso Ruby perché Berlusconi “era l’uomo a cui dovevo tutto nella vita”.
A cura di Giulia Casula
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"Berlusconi era l'uomo a cui dovevo tutto nella vita". Così Giancarlo Galan, ex presidente della Regione Veneto e due volte ministro nei governi Berlusconi, ha spiegato le ragioni dietro la sua decisione di testimoniare il falso davanti ai pm sul caso Ruby. 

Sull'ex parlamentare e manager di Publitalia si sofferma una parte della puntata di Report che andrà in onda questa sera e che secondo quanto anticipato da Dagospia, si concentrerà sulla riforma della giustizia promossa dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Al centro dell'inchiesta anche l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio e le modifiche al reato di traffico di influenze illecite, volute dal Guardasigilli.

Intervistato dal giornalista Luca Bertazzoni, l'ex governatore del Veneto, che nel 2014 ha patteggiato 2 anni e 10 mesi per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti del Mose, ha ripercorso la sua conoscenza con Nordio.  "Mi ricordo Nordio sempre elegante con una bella moglie a tutte le cene e feste dei vip del Veneto. Come Pm? Mi ha messo in galera per usare il carcere come uno strumento di tortura per arrivare al patteggiamento, questa è la verità. E dico questo è garantista?", ha affondato l'ex ministro.

Giancarlo Galan, ex presidente del Veneto
Giancarlo Galan, ex presidente del Veneto

Eppure, come verrà ricordato nella puntata, nel 2022 durante un'audizione in Commissione Giustizia, il Guardasigilli si era espresso in maniera netta sull'uso del carcere preventivo. "In merito alla carcerazione preventiva il paradosso più lacerante è che tanto è facile oggi entrare in prigione prima del processo da presunti innocenti, quanto è facile uscirne dopo la condanna da colpevoli conclamati", aveva dichiarato Nordio.

Ma Galan ha raccontato di non esser stato interrogato, pur avendo altri nomi e "qualcosa di interessante" che avrebbe potuto spiegare ai pm. Invece, ha proseguito sempre l'ex ministro, Nicolò Ghedini (che all'epoca era l'avvocato personale del leader di Forza Italia) spinse per il patteggiamento. "Perché serviva un capro espiatorio che non coinvolgesse i vertici romani. E quindi era meglio tacitare tutto. Era anche il periodo in cui Berlusconi aveva il problema di Ruby quindi…".

Ed è qui che Galan, davanti alla domanda se avesse mai aiutato l'ex premier, ha ammesso di aver dichiarato il falso davanti ai pm sul caso Ruby. "Certo, ho fatto falsa testimonianza", ha dichiarato.

Ma non è la prima volta che l'ex governatore si lascia andare a simili rivelazioni. "L’ho detto apertamente e lo dico a posteriori. Ho detto ad una Boccassini stralunata, che mi dice: “Ministro, ma…”, che ho sentito Berlusconi parlare con Mubarak di una certa Ruby che invece che egiziana era marocchina e io ho detto questo. Non era vero niente".

L'ex ministro ha spiegato di averlo fatto "perché era Berlusconi, perché era l’uomo a cui io dovevo tutto nella vita". Una decisione di cui però sembra essersi pentito nel tempo. "Ha trattato meglio le olgettine che non uno che ha lavorato 37 anni per lui", ha concluso.

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