Report Aifa su reazioni avverse vaccino anti-Covid: pochissimi casi gravi, solo 16 ogni 100mila dosi
L’Aifa ha pubblicato il settimo rapporto sulla sorveglianza dei vaccini anti-Covid, contenente le reazioni avverse registrate fino al 26 luglio nelle persone a cui sono state somministrate le dosi. Le segnalazioni ricevute sono state circa 84mila su un totale di 66 milioni di dosi somministrate, corrispondenti quindi a 128 segnalazioni ogni 100mila dosi. L’Aifa sottolinea come l’87% degli eventi non sia grave: si tratta di dolore nella sede di iniezione, febbre, stanchezza, dolori muscolari. Le segnalazioni gravi, invece, sono il 12,8% del totale, con 16 eventi gravi registrati ogni 100mila dosi somministrate. Nel rapporto si segnala anche come non ci siano differenze tra le segnalazioni di reazioni avverse per la fascia d’età 12-19 anni rispetto alle altre categorie.
Le reazioni gravi ai vaccini e i decessi
Nel rapporto si ricorda, quindi, che le reazioni gravi sono il 12,8% del totale e, nello specifico, sul totale il 7,4% di eventi gravi corrisponde a condizioni cliniche rilevanti senza un riferimento specifico. Lo 0,6% è relativi a decessi, con stessa percentuale per i casi di invalidità. Ancora, nel 3,5% degli eventi gravi si sono verificati casi di ospedalizzazione, nello 0,7% si parla di pericolo di vita e infine nello 0,01% dei casi si parla di anomalie congenite. Per quanto riguarda i decessi le segnalazioni sono 498, pari a un tasso di 0,75 ogni 100mila dosi somministrate. Il tempo del decesso varia da un minimo di due ore dopo la somministrazione a un massimo di 133 giorni. Non si registrano, invece, casi di decessi per shock anafilattico o reazioni allergiche, ma molto spesso il decesso è dovuto a complicanze di patologie già esistenti. Sui singoli vaccini, il tasso dei decessi per dosi somministrate è dello 0,66% per Pfizer, dell’1,30% per Moderna, dello 0,78% per AstraZeneca e dell’1,28% per Johnson & Johnson. Secondo l’Aifa, comunque, i decessi realmente correlabili al vaccino sono solamente sette, il 2,4% del totale. Gli altri sono ritenuti quasi sempre non correlabili o indeterminati.
Le segnalazioni di reazioni avverse
In totale le segnalazioni di reazioni avverse sono state 84.322, su quasi 66 milioni di dosi somministrate. Il tasso di segnalazione è di 128 ogni 100mila dosi. Si sottolinea come la maggior parte dei casi si sia verificata nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo, solo raramente nelle 48 ore successive. Si segnalano più reazioni avverse per il vaccino Pfizer, ovviamente in quanto più utilizzato (68% di reazioni avverse con il 71% di dosi somministrate), poi ci sono quelle di AstraZeneca (25% di segnalazioni su 17% di dosi), Moderna (6% segnalazioni e 10% dosi), Johnson & Johnson (1% segnalazioni e 2% dosi). Gli eventi avversi più segnalati sono per tutti i vaccini febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea.
Gli eventi avversi per eterologa e giovani
Per gli eventi gravi si segnala soprattutto un quadro di sindrome simil-influenzale intensa, più frequente dopo la seconda dose dei vaccini a mRna e la prima di AstraZeneca. Altro capitolo è quello delle vaccinazioni eterologhe (prima dose AstraZeneca, seconda Pfizer o Moderna) per le persone con meno di 60 anni: le segnalazioni sono state 114, con un tasso di segnalazione di 29 ogni 100mila dosi somministrate. Infine nella fascia 12-19 anni sono state registrate 530 segnalazioni di eventi avversi su quasi due milioni di dosi, con un tasso di segnalazione di 27 eventi ogni 100mila dosi. Con una distribuzione per tipologia simile a quella osservata per le altre classi di età.