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Renzi: “Viva le primarie dove chi perde accetta la sconfitta e dà una mano”

Il Presidente del Consiglio nella sua eNews settimanale torna sul caso primarie e rifila qualche stoccata al Movimento 5 Stelle.
A cura di Redazione
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Dopo l’intervento alla scuola di formazione del Partito Democratico, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi torna sulla questione delle primarie per la scelta dei candidati alla carica di Sindaco. E lo fa con un paio di passaggi della sua ormai tradizionale eNews, senza risparmiare qualche stoccata polemica nei confronti del Movimento 5 Stelle. Per rispondere alle ironie dei grillini, Renzi cita infatti un post di Angelo Malerba, candidato sindaco dei 5 Stelle a Alessandria arrestato con l’accusa di aver “scassinato un armadietto per rubare portafogli ai compagni di palestra” e attacca la linea “colpevolista” del M5S: “La prossima volta primarie aumm aumm cortesemente ditevelo allo specchio”.

Sulle primarie e sulla gestione della crisi a Napoli, però, permangono ancora dubbi, cui Renzi prova a dare una lettura diversa:

A tutti quelli che invece criticano le primarie voglio dire che le primarie sono uno strumento serio per favorire la partecipazione e aprire la classe dirigente dei partiti al rapporto con i cittadini. Certo, qualche volta si registrano casi antipatici, non è una discussione nuova. Io ricordo che quando ho perso le primarie del 2012 molti dei miei amici volevano fare ricorso perché in intere regioni c'era la poco simpatica abitudine di bruciare schede e verbali senza la possibilità di ricontare. Allora presi il microfono e dissi la verità: che avevo perso. Punto. Può accadere di perdere. E solo chi sa perdere potrà imparare a vincere.

Viva le primarie vere, libere, oneste. Quelle in cui chi perde ammette la sconfitta e dà una mano. Quelle in cui chi vince va in campagna elettorale non da solo ma con migliaia di persone che vogliono essere cittadini, non solo numeri.

Il resto della newsletter è dedicato a due macro-temi: le riforme e le iniziative del Governo e la grande questione europea. Sul primo punto Renzi, che parte dall’annuncio della data di inaugurazione della Salerno – Reggio Calabria, alza il tiro ricordando “il risolino” che accompagna gli annunci del Governo:

Conosciamo quel risolino, intendiamoci: quante volte negli ultimi quarant'anni la Salerno-Reggio è stata bloccata, rinviata, sospesa? Ma quel risolino mi ha fatto male perché l'ironia non era su di me, o sul Governo: quel risolino era il simbolo delle tante ironie sull'Italia, contro l'Italia. Quel risolino lo conosciamo. È lo stesso risolino che ci fu rivolto al momento dell'annuncio degli 80 euro. È lo stesso risolino che ci fu rivolto quando annunciammo l'inaugurazione della variante di valico. È lo stesso risolino che ci fu rivolto quando nel cantiere dell'Expo dicevamo che saremmo arrivati in tempo e che la manifestazione sarebbe stata un successo.

È il risolino della legge elettorale che non si farà mai, del Senato che non si cambierà mai, dei poteri alle Regioni che non si ridurranno mai, del tetto allo stipendio dei supermanager pubblici e di tutto quello che potete facilmente immaginare.

Quel risolino è un risolino contro l'Italia. Ecco perché quando sono andato sul cantiere e ho visto gli operai che hanno abbattuto l'ultima galleria avvicinarsi a noi con i loro caschi e con in mano un tricolore, mi sono commosso.

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