Renzi sulla legge elettorale: “Con Berlusconi oggi si chiude”
Il problema della legge elettorale? “Non credo sia Berlusconi ma i suoi, i Brunetta, i Fitto”. A Porta a Porta, ieri sera, 11 novembre, Matteo Renzi prova a mettere Forza Italia con le spalle al muro. “Berlusconi – spiega il premier – mi ha chiesto tempo per mettere d'accordo i suoi ma non è possibile aspettare. Credo che Berlusconi voglia fare l'accordo istituzionale, conviene a tutti che le regole del gioco si facciano insieme poi abbiamo idee diverse sulla giustizia, sul fisco. Ma se poi c'è Brunetta che fa il controcanto. Do la mia solidarietà a Berlusconi. E poi, non si fa una legge elettorale per se stessi, io non la faccio per me. L'Italicum serve all'Italia”. Sulle modifiche sul testo in discussione in Parlamento, in particolare su preferenze e soglia di sbarramento che hanno contribuito a non poche polemiche e tensioni in Forza Italia, sottolinea: "Non ho cambiato le carte in tavola, Berlusconi era concorde sulle modifiche" ed osserva "le regole del gioco si fanno insieme ma non significa che se non sono d'accordo non si fanno. Io prima voglio farle e poi insieme". Un nuovo con Berlusconi ci sarà sicuramente (oggi alle 18) e la speranza è che sia l'ultimo in ottica Italicum: "Ho fatto un'accelerazione, come i ciclisti ho fatto uno strappo in salita perché sulle riforme era entrata in circolazione l'idea che pur di non aver problemi si poteva far finta di niente, si buttava la palla in tribuna". L'impegno è quello di finire entro il 31 dicembre la legge elettorale al Senato: "Adesso corrano, facciano gli straordinari, lavorino sabato e domenica".
Renzi sul prossimo Presidente della Repubblica
A Porta a Porta Renzi parla anche del post- Napolitano alla Presidenza. "È prematuro per dirlo ma il metodo che va utilizzato è cercare la maggioranza più ampia possibile. È il metodo migliore". Sul profilo del prossimo Capo dello Stato, "il ruolo del presidente della Repubblica spetta ad una persona che abbia un grandissimo senso delle istituzioni, sappia rappresentare l'Italia nel mondo e sia capace di smussare, mediare e rappresentare tutti. Non è il capo del governo, è il garante dell'Italia". Ma aggiunge non "è un tema all'ordine del giorno". Quindi nessuna pressione. "Non ho chiesto di rinviare nessuna decisione per un atto di rispetto – sottolinea Renzi – il presidente della Repubblica deciderà quando vuole di dimettersi o meno. Leviamoci dalla testa di dire che è stanco. Le sue valutazioni ce le dirà quando lo riterrà opportuno".