Renzi: “Sui migranti abbiamo piano B se l’Europa non sarà solidale”
UPDATE – Francia: “Mai sospeso Schengen”. Mentre centinaia di migranti restano in attesa del lasciapassare per oltrepassare il confine la Francia ha fatto sapere di non aver mai sospeso Schengen. “Voglio dire chiaramente che la frontiera italo-francese non è mai stata chiusa, Schengen non è mai stato sospeso” tra la Francia e l'Italia: è quanto ha detto all'ANSA un alto responsabile della prefettura delle Alpes-Maritimes, precisando che la circolazione autostradale e ferroviaria “non è mai stata interrotta”. “Parigi non ha sospeso Schengen ma ha reintrodotto i controlli fissi alle frontiere con l’Italia che non sono previsti dal trattato”, hanno dichiarato alcune fonti italiane. La Germania, intanto, domani riaprirà la frontiera.
Se l'Europa non ascolterà le richieste dell'Italia sul caso migranti il governo è pronto a mettere in campo un piano B. Lo ha rivelato il Premier Matteo Renzi in un lunga intervista al Corriere della Sera nella quale parla di risposte insufficienti dell'Ue sul delicato problema migranti. "È un tema grave e diciamolo chiaro, le risposte che l'Europa sta dando sono insufficienti. Ridistribuire solo 24mila persone è quasi una provocazione" ha dichiarato infatti il Presidente del Consiglio, aggiungendo: "Nei prossimi giorni ci giochiamo molto dell'identità europea e la nostra voce si farà sentire forte perché è la voce di un Paese fondatore". L'Esecutivo dunque sarebbe pronto a dare battaglia in tutte le prossime riunione europee a partire dal consiglio europeo dove si dovrà mettere a punto il pano finale sui migranti modificando quello proposto dalla commissione Ue. "Se il consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene. Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B. Ma sarebbe una ferita innanzitutto per l'Europa. Vogliamo lavorare fino all'ultimo per dare una risposta europea" ha affermato Renzi.
Per il momento il Premier ha in programma una serie di incontri bilaterali con i principali leader europei per cercare di dirimere la questione. Come annunciato dallo stesso Renzi, in particolare nei prossimi giorni il Premier incontrerà il presidente francese Hollande e il primo ministro britannico Cameron mentre successivamente ci saranno colloqui con il Presidente della commissione Ue Juncker e la cancelliera tedesca Merkel. "La comunità internazionale è responsabile di ciò che accade in Libia in ragione dell'intervento di 4 anni fa e della scarsa attenzione successivamente dedicata al tema. Se la Libia non trova un assetto istituzionale, diventa la calamita per fanatici e terroristi e dunque ci stiamo giocando una partita di portata storica" ha argomentato Renzi.
In riferimento alle polemiche politiche interne invece il Premier ha attaccato: "In Europa va cambiato il principio sancito da Dublino II e votato convintamente da chi oggi protesta contro il nostro governo. Vogliamo affrontare con la serietà di un Paese che è una potenza mondiale o inseguendo chi fa tweet sulla scabbia e propone di sparare al primo che passa? Torniamo al buon senso". "Il tempo della campagna elettorale è finito: noi stiamo aprendo un fronte in Europa difficilissimo, mi piacerebbe che l'intero sistema istituzionale compresi i governatori leghisti facesse il tifo per l'Italia" ha proseguito Renzi. "Il problema c'è. la situazione è tesa, ma i numeri sono appena più alti dello scorso anno: al 13 giugno 2014 avevamo accolto 53.827 persone. Al 13 giugno 2015 siamo a 57.167. Numeri sostanzialmente simili" ha ricordato Renzi, mentre in riferimento a quanto sta accadendo a Ventimiglia ha ribadito: "Le persone che sono ferme nelle stazioni hanno un biglietto per lasciare l'Italia, il blocco di qualche giorno di Schengen li sta tenendo fermi qui, ma per loro non è l'Italia la destinazione".