Renzi smentisce Bonino: “Reintroduzione Imu su prima casa non sta né in cielo né in terra”
"Da Presidente del Consiglio ho cancellato Imu e Tasi sulla prima casa, anche ricevendo insulti dalla propria parte. Questa cosa non esiste, non sta né in cielo né in terra". Il segretario del Pd Matteo Renzi ha contestato le dichiarazioni dei giorni scorsi fatte da Emma Bonino, sua alleata nella coalizione di centrosinistra e leader di "+Europa".
La Bonino vuole reintrodurre l'Imu sulla prima casa, eliminata appunto dal governo Renzi per tutte le prime abitazioni non di lusso, e innalzare l'aliquota Iva dal 10% al 22%. Renzi, intervenuto questa mattina a Mattino Cinque, ha manifestato il suo dissenso sulle misure annunciate da +Europa, a proposito delle coperture economiche necessarie per un'eventuale riduzione delle aliquote Irpef e Ires, lo stanziamento di maggiori fondi per la ricerca, l'aumento del Fondo Sociale Europeo, il rifinanziamento del piano Made in Italy, l'allargamento della platea che può accedere al regime dei minimi e la riforma del Welfare.
La leader di +Europa ha chiarito ulteriormente oggi su Facebook i punti del suo programma economico: "Ricapitoliamo. Noi proponiamo agli italiani una ricetta chiara e responsabile: una prima parte di legislatura in cui il livello di spesa resta quello del 2017, rimodulato al suo interno in favore degli investimenti e dei servizi alla persona, ma senza aumenti complessivi, in modo da beneficiare della crescita economica e ridurre davvero il debito (la vera priorità immediata). Da metà legislatura, una seconda fase in cui ridurre significativamente le tasse sul lavoro, con una semplificazione delle aliquote e degli adempimenti". E aggiunge: "se per finanziare la riduzione delle tasse su lavoro e imprese dovesse essere necessario anche – non è detto, se si mantiene la spesa costante e si confermano tassi di crescita importanti – considerare un parziale ritorno alle imposte sulla prima casa per i redditi più alti, siamo pronti a farlo".
"Come dimostrano le analisi di Cottarelli – conclude – promettiamo cose positive e fattibili. E le tasse le ridurremo, davvero e in modo duraturo: intervenendo sulla spesa. Fine della polemica".
Renzi ha spiegato il pacchetto di misure per la famiglia
Renzi ha sottolineato invece che le sue priorità riguardano le misure a sostegno delle famiglie, se il Pd dovesse andare al governo: "La prima legge che varerebbe sarebbe un pacchetto di misure per le famiglie, costituito da sostegno ai figli minori, alle madri per conciliare la cura familiare con il lavoro, e agli anziani specie quelli con malattie quali Alzheimer o Parkinson". Un pacchetto che il segretario del Pd considera sostenibile, per un costo complessivo di 9 miliardi: "Quello che più o meno abbiamo speso per gli 80 euro". E ha spiegato: "In questi anni abbiamo sostenuto le imprese ma non tutto il necessario per le famiglie che vogliono fare figli, per la madre che deve scegliere se tornare al lavoro o meno".
Renzi ha detto che per i redditi sotto i 100 mila euro, sia dipendenti che autonomi, ci sarà un assegno mensile di 80 euro netti per ogni figlio minorenne. La seconda misura essenziale riguarderebbe appunto gli anziani, in particolare quelli colpiti da "malattie devastanti, come Alzheimer o il Parkinson": per le famiglie sarebbe possibile detrarre "le spese per la badante o il costo della retta per la casa di cura". Quanto all'assegno di invalidità verrebbe aumentato, e per elargirlo non verrebbe considerata la proprietà della casa ai fini del calcolo dell'Isee. Infine per le madri verrà introdotta una "carta" da spendere in servizi per la cura familiare (nido, babysitter) così "da non doverle costringere a scegliere tra carriera e maternità".