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Renzi: “In Italia ci sono università di sere A e di serie B. Ridicolo negarlo”

Il Presidente del Consiglio in visita alla Gm Powertrain a Torino rilancia la sfida dell’industria manifatturiera: “Siamo secondi, per ora…”. E sull’università italiana: “Rifiutare la logica del merito dentro le università e pensare che tutte siano brave è quanto di più antidemocratico vi possa essere”.
A cura di Redazione
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Nel corso della sua visita allo stabilimento della GM Powertrain di Torino, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è lasciato andare ad una serie di considerazioni sullo stato di salute della nostra industria manifatturiera, ribadendo il suo ottimismo sulla prossima uscita dalla crisi economica. “Siamo circondati dall’idea che l’industria che funziona sia quella della lagna”, ha spiegato Renzi (che poi ha incontrato nuovamente l’amministratore delegato di FCA Sergio Marchionne), non lesinando qualche stoccata ai mezzi di informazione: “Sono le televisioni a parlare sempre di cervelli all’estero”.

Questa lettura è giudicata “piena di limiti”, mentre Renzi è convinto che le realtà industriali italiane siano “una straordinaria opportunità per il nostro futuro” e si dice fiducioso “che altre realtà tornino a credere nel nostro Paese”. Nello specifico, poi, il Presidente del Consiglio rivendica il ruolo del nostro Paese che “è vero che è quello degli spaghetti e delle opere d’arte”, ma nessuno può negare che “l’Italia è stata, è e sarà anche e soprattutto il luogo di innovazione e ricerca che nasce dalla curiosità”.

Il futuro, nella visione di Renzi, è roseo e non ci sono dubbi sul fatto che l'uscita dalla crisi sia ad un passo: “Siamo un paese manifatturiero, secondo alla Germania, ma li riprenderemo […] Siamo una realtà che continua ad avere molti limiti, fare le riforme vuol dire superarli. Sono certo che il rilancio in corso sarà sorprendente non solo per i critici, ma anche per chi ha sempre sostenuto quel cambiamento”.

Il premier ha dedicato un passaggio allo stato delle Università italiane: "Dobbiamo avere il coraggio di dire che questa storia per cui in Italia non si può affermare che ci siano diverse qualità fra le diverse università è ridicola. Ci sono già università di serie A e di serie B in Italia e rifiutare la logica del merito dentro le università e pensare che tutte siano brave è quanto di più antidemocratico vi possa essere. Bisogna saper riconoscere il merito – ha aggiunto Renzi – non possiamo pensare di portare tutte le 90 università nella competizione globale, allora ci spazzeranno via tutti quanti". Un'affermazione che sicuramente non mancherà di suscitare polemiche.

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