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Elezioni politiche 2018

Renzi: “Se si abolisce la legge Fornero si va in pensione a 107 anni”

Renzi, intervenuto a SkyTg24, ha ribadito che il Pd è contrario all’abolizione della legge Fornero, misura annunciata dalla Lega di Salvini: “Chi lo dice prende in giro gli italiani, come chi dice flat tax”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Non siamo per abolire Fornero. Chi lo dice prende in giro gli italiani, come chi dice flat tax. È come le Olimpiadi, ogni 4 anni c'è la cerimonia di chiusura, la cerimonia di chiusura delle promesse elettorali è il 4 marzo. Salvini intanto non ha il consenso neanche di Berlusconi, ma poi cozza contro la realtà. Noi pensiamo che chi fa lavori usuranti deve andare in pensione prima, è l'Ape: ha funzionato bene come principio, meno nella pratica. Ora bisogna allargare le maglie per poter accedere all'Ape". Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi a SkyTg24, a proposito della promessa della Lega di abolire la legge Fornero, proposta su cui però il leader del Carroccio è in disaccordo con Berlusconi: "Se Salvini abolisce la Fornero, lei col cavolo che va in pensione, ci va a 107 anni". 

E quando gli domandano cosa farà dopo il 4 marzo in caso di sconfitta, se abbia intenzione o meno di ritirarsi, Renzi risponde così: "Io sono pronto a parlare di programmi, da qui a domenica. Non ci sarà nessun passo indietro e trovo sconcertante che tutto il tema della campagna elettorale sia quel che faccio io. Se pensate che passiamo l'ultima settimana a parlare del dopo, avete sbagliato destinatario". E a proposito della squadra dei ministri per Palazzo Chigi Renzi ha detto: "Perché devo raccontare la fantapolitica pensando che sia calciomercato, quando ho dei risultati da esibire? Il mio ministro dell'Economia si chiamava e si chiama Pier Carlo Padoan, meglio la sua serietà o Brunetta e Di Battista? Al Viminale c'è Marco Minniti: vi fidate più di Minniti o di Salvini? I ministri miei e di Gentiloni son lì". 

Renzi ha ripetuto poi il suo appello al "voto utile": "Terzo settore, unioni civili, biotestamento, legge contro il caporalato, spreco alimentare, legge del dopo di noi, questo è essere di sinistra. Dare più soldi a ceto medio, investire su scuola, avere valori e rispettarli. Ma non si è di sinistra quando si fa vincere la destra. Chi a Milano vota per il partito di Grasso e D'Alema non fa vincere gli ideali marxisti-leninisti o rivoluzionari, fa vincere la Lega. È molto importante che si sappia. A Milano o passa uno del Pd o vince uno della destra, tertium non datur. Se il problema è l'antipatia per Renzi, secondo me tra far vincere Fiano o uno di destra, sono convinto che molti diranno "Renzi mi sta antipatico, ma pur di non far vincere uno della Lega voto per il Pd'". E ha ribadito che l'eventuale situazione di stallo che potrebbe crearsi il giorno dopo il voto è da imputare alla vittoria del "No" al referendum costituzionale: "Se il 5 marzo non ci sarà maggioranza è anche perché si è voluto dire di no a una riforma costituzionale che semplificava il sistema. Il 5 marzo sarà un problema che affronterà il presidente della Repubblica: noi il governo con gli estremisti non lo facciamo, in Europa nessuno lo capirebbe". 

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