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Renzi: “Se non facciamo le riforme è colpa mia e vado a casa”

Il Presidente del Consiglio rilancia la nuova legge elettorale ed indica la strada: “Si deve andare verso due gruppi, mi piacerebbero due partiti”.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al Festival dell'Economia di Trento è arrivato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Non c'è – ha dichiarato – una ricetta magica, una riforma che risolva tutto. O c'è uno sguardo d'insieme o è tempo perso". Il premier ha insistito  sul ruolo della politica che deve riconquistare il suo primato e giocare le sue carte, anche e soprattutto in Europa, o "non c'è misura economica che ci salverà". Il primo ministro si è detto pittosto tranquillo in merito alle valutazioni che l'Unione Europea farà del nostro paese: "La vera questione è che cosa i governi immaginano della prossima Commissione Europea. Oggi c'è un allineamento astrale irripetibile: le ricette dell'Europa fino ad oggi non sono state efficaci. Impostare tutto solo su parametri di rigore, correttezza rispetto ai vincoli di Maastricht… Dobbiamo cambiare le regole, poi dobbiamo cambiare le istituzioni". E aggiunge: "Non c'è un problema Juncker, è uno dei nomi. I problemi emersi dal voto europeo sono altri: certo il problema della democrazia europea non si risolve così parlando solo di problemi. Bisogna avere una visione alta di indirizzo, la politica deve fare questo".

Il premier ha quindi affermato: "Non si fanno battaglie su base nazionale o di passaporto. Il Pd ha preso più voti assoluti della Cdu, ma il consenso non va messo in una battaglia sui posti. Quest'atteggiamento rovina e distrugge l'impostazione filo-europea. Non è un problema di nomi ma di scelte, le nomine sono conseguenza delle scelte", ha detto Renzi ribadendo: "Non credo che l'Italia debba fare battaglia sulla base dei passaporti. Non si può prendere il nostro consenso in una battaglia per ottenere un commissario o un altro. Noi dobbiamo dire che l'Italia porta alla discussione un pacchetto di proposte concrete".

Immigrazione, Renzi: "Se un bambino affoga l'Europa si gira dall'altra parte"

In seguito agli sbarchi degli ultimi giorni non è mancata una stoccata all'Europa: "Il pescatore dello Jonio sa cosa deve fare grazie all'Europa, ma invece se c'è da salvare un bambino che affoga, l'Europa si gira dall'altra parte", ha detto Renzi, chiarendo che la questione non è più rimandabile.

Disoccupazione, Renzi: "Nuove regole sul lavoro, o non se ne esce"

Il problema principale tuttavia rimane quello della disoccupazione: è questa la vera emergenza ed è qui che devono concentrarsi le maggiori energie: "Queste politiche economiche hanno portato a una disoccupazione senza precedenti in Italia. O si riparte con una nuova politica europea, con investimenti industriali e nuove regole sul lavoro, o non se ne esce", ha insistito.

Renzi: "Subito la riforma elettorale, si vada verso due partiti"

Il Presidente del Consiglio ha quindi insistito sul tema delle riforme, ricordando che la prossima settimana riprenderà la discussione su quella del Senato e sulla legge elettorale: "Il risultato delle elezioni – ha detto Renzi – è stato un incentivo a fare subito la riforme elettorale e dimostra che si deve andare verso due gruppi, mi piacerebbero due partiti, e il centrosinistra si sta artrezzando così". Infine: "Se le riforme non le facciamo, è colpa mia, vado a casa io. I politici devono assumersi le proprie
responsabilità".

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