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Renzi: “Lo spread aumenta per paura dei populisti”

“Io posso andare a casa domani mattina, ma lo faccio se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme” dice anche il premier, che poi scrive una lettera ai suoi elettori per lo sprint finale. “Grillo e Berlusconi litigano soltanto”.
A cura di B. C.
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Matteo Renzi parla della salita dello spread: "È normale che quando c'è una prospettiva di sviluppo i mercati mandino sotto lo spread: ora gli operatori leggono i giornali, ma io non credo ai burattinai", dice a Radio Anch'io. "Quelli che voi chiamate burattiniai e che invece sono degli operatori e degli analisti, leggono i giornali e se vedono che in Europa e in Italia è naturale un trionfo dei populisti, cosa fanno? Non credo alla ‘cultura dell'alibi'. Io non cerco alibi: se falliamo la colpa è solo mia, se vinciamo il merito è degli italiani", ha aggiunto Renzi.

"Io posso andare a casa domani mattina, ma lo faccio se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme. Non sono attaccato alla seggiola, ma vado a casa se mi ci manda il Parlamento italiano". Queste le parole del premier che in qualche modo replica a Beppe Grillo che ha chiesto le sue dimissioni in caso di sconfitta elle Europee.  "So che non ho avuto una leggittimazione popolare – spiega il segretario del Pd a Radio Anch’io- ma c'è stata una leggittimazione parlamentare, che è costituzionale". E quindi sottolinea che in realtà "la legittimazione me la guadagno giorno dopo giorno facendo le cose che servono all'Italia, come salvare 1.200 posti di lavoro di Electrolux con il decreto lavoro che per il M5S è un attentato alla democrazia". Renzi è ottimista guardando al voto di domenica. "Questa volta ce la possiamo fare. I dati delle ultime ore sono straordinariamente incoraggianti, i sondaggi ottimi". Secondo il leader dei democratici il M5S prenderà meno che alle politiche, mentre il suo partito di più. Certo, però, ai fini del risultato delle elezioni "molto dipenderà da quanta gente va a votare".

La lettera agli elettori del PD – Per questo motivo Renzi chiama a raccolta i suoi tramite una lettera agli elettori del suo partito, in cui non solo chiede il loro voto: "Il passaggio del 25 maggio – afferma il presidente del Consiglio – è fondamentale. Ora siamo alla stretta decisiva. I dati delle ultime ore sono straordinariamente incoraggianti. I sondaggi ottimi, le piazze piene di speranza, il clima decisamente positivo. Abbiamo bisogno del tuo aiuto, però. Ci salviamo tutti insieme". Il segretario dei democratici lancia l'hashtag #unoxuno e invita ogni elettore non solo ad "andare a votare per il Pd" ma a "fare un gesto politico, un atto civico: convincere anche un'altra persona", magari un "deluso dalle promesse non mantenute di Grillo o impaurito" dai suoi toni, uno che "non crede più" in Berlusconi o che "era deluso dalla sinistra".

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