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Renzi ringrazia gli “angeli del fango”: “Io spazzerò via cavilli e burocrazia”

Il Presidente del Consiglio parla della situazione della città ligure: “Del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno, non quando ci sono i titoloni in prima pagina che tra poche ore saranno già dimenticati”.
A cura di Redazione
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In queste ore in molti si erano chiesti come mai il Presidente del Consiglio non avesse ancora detto la sua in merito alla situazione di Genova e della costa ligure, flagellata da un'alluvione che ha ricordato quella drammatica del 2011. Il capo del Governo ha invece parlato pochi minuti fa, pubblicando uno stato sulla sua pagina facebook in cui, tra le altre cose, anticipa la volontà del Governo di inserire risorse per la città di Genova sin dalla prossima legge di stabilità: "Non manca e non mancherà il sostegno del Governo e penso innanzitutto a quei commercianti che hanno preso il mutuo per pagare i danni del 2011 e sono di nuovo da capo. Ci saranno forme di ristoro anche per i privati, è giusto e doveroso e urgente"

Ma il tema dell'intervento di Renzi è principalmente quello del dissesto idrogeologico, dell'attività di prevenzione e dei tanti limiti imposti dalla burocrazia e (non in secondo piano) dall'incapacità di agire in maniera incisiva di una certa classe dirigente. Spiega Renzi: "Adesso tutti a strapparsi le vesti, tutti a indossare la faccia contrita d'ordinanza. Ma diciamoci la verità: del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno, non quando ci sono i titoloni in prima pagina che tra poche ore saranno già dimenticati."

E dunque, come fare? Continua il Presidente del Consiglio: "C'è bisogno di sbloccare i cantieri, come abbiamo iniziato a fare con l'unità di missione. Di superare la logica dei ricorsi e controricorsi che rendono gli appalti più utili agli avvocati che non ai cittadini, come abbiamo previsto con il disegno di legge delega sulla Pubblica amministrazione. Di coordinare la protezione civile con un maggior ruolo del livello centrale come prevede la riforma costituzionale del titolo V".

E il passaggio più intenso è dedicato agli "Angeli del fango": "I ragazzi che sorridono spazzando via il fango di Genova sono bellissimi e ci dimostrano che c'è una generazione di giovani che non è come viene raccontata in modo superficiale e banale. Ma non bastano […] Vedo i ragazzi che spalano il fango dalle strade e a loro va il mio grazie. Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli. Potete esserne sicuri".

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