Renzi rilancia la Leopolda e annuncia le date: si terrà dal 19 al 21 novembre
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, annuncia le date della prossima Leopolda: si terrà dal 19 al 21 novembre il consueto appuntamento annuale organizzato dall’ex presidente del Consiglio. Renzi parla delle attività di Italia Viva in questi mesi: “Abbiamo organizzato oltre 500 eventi de ‘La Primavera delle idee’. Dal 1° al 3 settembre la Scuola di formazione a Ponte di legno. Dal 19 al 21 novembre la stazione Leopolda. E, nelle prossime settimane, lanceremo anche il piano Sanità 2030”. Renzi, quindi, prova nella sua enews a rilanciare Italia Viva, sostenendo che non si debba badare ai sondaggi, al momento tutt’altro che positivi per il suo partito.
Il senatore di Italia Viva parla anche della campagna vaccinale: “La battaglia contro il Covid procede spedita grazie alla rivoluzione nella gestione dei vaccini. La media è di circa 600.000 inoculazioni al giorno”, afferma Renzi anche se in realtà la media è al momento ben più bassa (leggermente superiore alle 500mila somministrazioni al giorno). Renzi prosegue: “L’arrivo del generale Figliuolo al posto di Arcuri ha permesso di risparmiare almeno 345 milioni di euro, a cominciare dai 189 milioni destinati alle Primule: questi sono i numeri di ieri in commissione Bilancio. Solo il cambio di commissario ha portato al risparmio di 345 milioni di euro in qualche settimana, è chiaro?”.
L’ex presidente del Consiglio ribadisce la volontà di costituire una commissione d’inchiesta: “Immaginate quante novità potrebbero emergere se finalmente si accettasse di fare una commissione di inchiesta sugli approvvigionamenti Covid fatti nel 2020, dai ventilatori sponsorizzati da D’Alema fino ai banchi a rotelle. Io continuo a chiedere una commissione di inchiesta, eppure quasi tutti tacciono, chissà perché”. Renzi conclude: “Il Pil italiano sarà rivisto al rialzo. E questo significa che siamo alle porte di un vero e proprio boom economico, se solo riusciremo a fare le scelte giuste, infondere fiducia, vivere di lavoro e non di sussidi. Valeva la pena prendersi tutti gli insulti che ci siamo presi per avere adesso Draghi al posto di Conte? Sì, ne valeva la pena”.