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Renzi: “Riforma del Senato è prioritaria. Berlusconi? Ha mantenuto la parola”

In una intervista al Corsera, il Presidente del Consiglio difende l’operato del Governo: “L’Italia è più forte delle paure dei vari osservatori e i dati lo dimostrano”. E attacca Beppe Grillo: “Si prepara alla 27esima marcia su Roma”.
A cura di Redazione
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"Qualcuno poi si è accorto che nell’ultimo mese c’è stato un aumento di oltre 50 mila posti di lavoro? No, perché, com’è naturale, fa notizia l’albero che cade e non la foresta che cresce. L’Italia è molto più forte di come si racconta in sede internazionale". Comincia sulla difensiva la lunga intervista che Matteo Renzi concede a Maria Teresa Meli, del Corsera, per fare il punto sul delicato momento che attraversa il Governo, stretto fra l'avvio del semestre di Presidenza Ue e il complesso approdo in Aula del percorso di riforme istituzionali. A preoccupare però gli osservatori internazionali è la debolezza della ripresa ed i tanti segnali della stentata uscita dalla crisi del nostro Paese. Renzi spiega: "È una situazione difficile, da gestire con grande responsabilità. Ma essere responsabili non significa essere catastrofisti. Responsabile è chi quando vede un ostacolo prova a cambiare strada, non chi urla più forte".

Nello smentire in maniera categorica che l'Italia possa essere oggetto di un commissariamento da parte della troika, poi Renzi conferma che il bonus di 80 euro sarà confermato anche il prossimo anno e ipotizza ancora un allargamento della platea a famiglie, partite Iva e pensionati. Poi il discorso torna inevitabilmente sulle riforme: "Attribuisco grande importanza alla riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione, perché simbolicamente significa che la classe politica non ha paura di cambiare se stessa […] Mi piacerebbe discutere sulle grandi questioni del disegno di legge costituzionale. Invece stiamo a discutere se l’elettività del senatore sia di primo o di secondo livello".

Non manca una stoccata a Grillo, che martedì sarà in piazza a Roma per protestare contro la riforma del Senato: "Vorrà dire che martedì mattina, mentre si prepara alla 27esima marcia su Roma, che ormai mi sembra una retromarcia su Roma, e mentre urla al 42esimo colpo di Stato dall’inizio della legislatura, gli faremo trovare una puntuale risposta del Pd – argomento per argomento – al suo decalogo della settimana scorsa". Mentre su Berlusconi, il giudizio è diverso: "A dispetto di alcune dichiarazioni di fuoco dei suoi, Berlusconi fino a questo momento non ha mai fatto venir meno la sua parola e il suo impegno: diamo a Cesare quel che è di Cesare".

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