Renzi: “Referendum è sul futuro del paese, non sul mio”
Il referendum "è sul futuro del paese e non sul mio". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ai microfoni di Radio Anch'io ha rettificato la ricostruzione delle sue parole pronunciate ieri all'incontro con gli industriali a Torino: si era ipotizzato che avesse detto "Se perdo cambio mestiere".
Il premier ha attaccato nuovamente Massimo D'Alema, sostenitore del "No" ieri criticato anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. Secondo Renzi D'Alema "usa il referendum per rientrare in partita, vota ‘No' convinto di poter rappresentare il futuro". Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto che il governo sta facendo cose che "sono state rinviate per venti p trent'anni" e che anche se "è vero che D'Alema è contro", questa "non è una discussione dentro il Pd, c'è gente di destra, ma anche di Grillo, che voteranno ‘Sì'". Secondo Renzi "chi vuole meno costi è chiamato ad un domanda secca. Si può discutere se i risparmi sono 50 o 500 milioni, io ho dedicato una trasmissione a dimostrare, calcolatrice in mano, che sono 500 milioni ma comunque nessuno mette in discussione che c'è una riduzione dei costi".
Il premier è tornato anche sulla questione del Titolo V. "La riforma del Titolo V ha creato caos istituzionale", ha detto. Alla domanda di un ascoltatore su come la riforma delle province non abbia prodotto effetti, il presidente del Consiglio ha replicato che "le province sono in Costituzione e finché non cambia devono restare, quindi chi vuole abolirle deve votare ‘Sì'".