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Renzi: “Pensioni minime, quattordicesima fino a mille euro”

Ai microfoni di Quinta Colonna su Rete4, il presidente del Consiglio torna sulla questione stabilità, aggiungendo che l’Unione europea non si metterà contro la decisione di tenere fuori le spese per migranti e terremoto, “perché lo facciamo lo stesso: è un rispetto delle regole che si chiama clausole eccezionali”.
A cura di C. T.
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"I soldi che spendiamo per i migranti e per il terremoto, soprattutto per le scuole, non li voglio conteggiati nel patto di stabilità, questo lo abbiamo detto e lo facciamo". Così ai microfoni di Quinta Colonna su Rete4, il presidente del Consiglio Matteo Renzi torna sulla questione stabilità, aggiungendo che l'Unione europea non si metterà contro questa decisione, "perché lo facciamo lo stesso: è un rispetto delle regole che si chiama clausole eccezionali".

Sui migranti, ha proseguito, "non si può fare il pianto del giorno dopo, poi nessuno fa più nulla tanto poi c'è l'Italia. Questo ragionamento è incomprensibile. Pensare che noi siamo una sorta di imbuto non va bene". Con la Brexit "l'Europa ha ricevuto un bel cazzotto nello stomaco. Speravo che Merkel e Hollande volessero rilanciare, e infatti abbiamo fatto tre vertici. Ora l'atteggiamento è cambiato, ma l'Italia ha ottenuto che l'appuntamento decisivo è a Roma, per i 60 anni dei Trattati di Roma, ma non si può arrivare con un figuraccia". Renzi ha dunque avvertito: "Se volete fare una cosa seria, di alto profilo, l'Italia c'è, se volete vivacchiare la faccia l'Italia non ce la mette. Non si fa la guerra all'Ue, amici come prima ma se si pensa sull'immigrazione che l'Italia diventi una sorta di imbuto a cui nessuno dà una mano non ci stiamo". "Non è pensabile – ha aggiunto – che si lasci sola l'Italia" mentre in Ue "fanno gli splendidi ma poi ci lasciano soli".

Secondo il presidente del Consiglio, "tutto nasce da errori clamorosi fatti in Libia. Lì Sarkozy e Cameron intervennero e poi anche l'Italia obtorto collo intervenne. Quello fu un errore. Ora lì occorre fare uno sforzo. Occorre chiacchierare con tutte le tribù per farle mettere d'accordo, ma anche andare in Nigeria e nel sub Sahara e far sì che ci siano occasioni per restare in Africa"

Quattordicesime a 80 euro per le pensioni minime

Per quanto riguarda le pensioni, Renzi ha precisato che "il nostro obiettivo sarebbe arrivare il più possibile vicino ai 1000 euro: vediamo se ce la facciamo. A quelli che arrivano fino a 750 euro viene data oggi una quattordicesima, circa 40 euro al mese. A questi raddoppiamo la quattordicesima, in un'unica soluzione". Il premier ha ricordato che "ha avuto problemi grossi chi voleva andare in pensione e per la Fornero non ha potuto. Per queste persone faremo un anticipo della pensione che si chiama Ape: a qualcuno piace e a qualcuno no. Potrai andare in pensione fino a tre anni prima e prendere circa il 5% in meno. Molte delle persone con cui ho parlato mi dicono che il 5% non va bene, altri preferiscono andare in pensione: è una scelta. Nessuno deciderà per conto degli altri. Ma queste persone sono state fregate: siccome si vive più a lungo è comprensibile che quelli di prima dicessero che si doveva andare in pensione più tardi, ma hanno esagerato lo scalone".

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