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Renzi: “Nuovo centro? È un’area decisiva contro populismo, ma no alle operazioni dall’alto”

“Italia Viva è tornata centrale, tanti guardano a noi con rinnovato interesse. Voglio essere esplicito: il nostro futuro non si costruisce in provetta o con operazioni dall’alto”: lo dice Matteo Renzi parlando del nuovo centro. “Ne discuteremo il 26 febbraio nella nostra Assemblea Nazionale”, afferma.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Renzi sarebbe al lavoro per lanciare il nuovo centro. Un progetto per cui avrebbe sondato il terreno durante le votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica e di cui torna a parlare nella sua Enews di oggi. "Italia Viva è tornata centrale. E in questi giorni in tanti guardano a noi con rinnovato interesse. Voglio essere esplicito: il nostro futuro non si costruisce in provetta o con operazioni dall’alto. L’area riformista – che qualcuno chiama centro, che qualcuno chiama polo liberal democratico, che qualcuno non chiama proprio perché pensa di poter fare a meno di noi – è un’area che nel Paese c’è già", scrive l'ex presidente del Consiglio.

Non solo secondo Renzi questo campo esiste già, ma è anche stato "decisivo in questa legislatura per sgonfiare i populisti e sarà decisivo, con qualunque legge elettorale, nella prossima". Il leader di Italia Viva torna quindi a parlare di quelli che secondo lui sono i meriti del suo partito, dal governo di Mario Draghi alla rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale: "Italia Viva c'è e ci sarà. Ne discuteremo il 26 febbraio nella nostra Assemblea Nazionale. In tanti oggi ci cercano, per fare strada insieme, dai gruppi parlamentari nazionali ai progetti condivisi all’estero. Io dico che questo rinnovato interesse è un fatto positivo".

Sul nuovo grande centro, però, c'è anche chi frena. È il caso di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e co-fondatore di Coraggio Italia insieme a Giovanni Toti. In un'intervista a QN afferma di non gradire le "fughe in avanti" su una federazione tra il suo partito e Italia Viva. Piuttosto, sottolinea, si deve parlare di un'alleanza "saldamente ancorata al centrodestra, perché io da lì provengo e lì intendo restare". Quindi ribadisce: "Queste fughe in avanti di Giovanni Toti e di Gaetano Quagliariello verso Matteo Renzi mi sembrano un po' premature, non ho apprezzato questo comportamento di alleanze che nascono a cena e poi casomai muoiono nell'arco di un mattino. Dobbiamo ripartire dalla coerenza e dunque per me la base politica resta il centrodestra. Renzi è senz'altro un interlocutore, ma non mi faccio dettare l'agenda politica da altri".

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