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Renzi non chiude a Berlusconi: “La riforma elettorale si fa insieme”

Polemiche all’interno del Partito Democratico dopo la conferma della volontà di Renzi di “trattare” anche con Silvio Berlusconi sulla legge elettorale.
A cura di Redazione
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"Legge elettorale. Le regole si scrivono tutti insieme, se possibile. Farle a colpi di maggioranza è uno stile che abbiamo sempre contestato". Con queste parole, affidate al suo profilo twitter, Matteo Renzi torna sulla questione del giorno, anzi della settimana: il suo (eventuale e da definire) incontro con Silvio Berlusconi per discutere delle riforme istituzionali o meglio, della legge elettorale all'indomani dalla diffusione delle motivazioni della sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha affossato il Porcellum. Un incontro che trova la ferma opposizione di una parte rilevante del Partito Democratico, che considera "improponibile" l'idea di trattare con il Cavaliere decaduto da senatore (e questo è poi il succo della critica anche del Movimento 5 Stelle).

D'altro canto i renziani fanno quadrato e, nel sottolineare che le critiche provengono proprio dall'area che ha avallato le larghe intese e che è in prima fila nel sostegno al Governo Letta, ripetono un concetto cardine: prove di forza sulla legge elettorale non sono accettabili, proprio perché non hanno funzionato nel passato e non sono garanzia di efficacia e legittimità. Poi, nello specifico, si ricorda che non c'è alcun incontro in programma, mentre oggi Renzi ha visto Vendola e Alfano, con l'obiettivo di partire prima possibile con la discussione. Magari proprio dalle sue tre proposte, che il Sindaco di Firenze giudica legittimate dalle motivazioni della sentenza.

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